5.000 hanno bussato alla porta della Caritas di Terni

Il bilancio dell’anno appena trascorso

Cresce la povertà, e il numero di persone che si rivolgono alle parrocchie e ai Centri di ascolto della Caritas per avere aiuti materiali di alimenti o generi di prima necessità o per pagare bollette. Di conseguenza cresce l’attività della Caritas diocesana a favore non solo degli stranieri ma anche di italiani, in particolare alla mensa San Valentino che nello scorso anno ha fornito ben 35.000 pasti caldi, con una media di quasi 100 al giorno. Aumentano le attività e cresce fortunatamente anche la sensibilità di tante persone, tra cui un bel gruppo di giovani e studenti delle superiori che si sono resi disponibili a dare il loro contributo presso alcuni servizi della Caritas.

Il bilancio di fine anno mostra dati importanti, a cominciare dal numero di persone che si sono rivolte alla Caritas: quasi 5.000, 1.360 in più rispetto al 2011; e tra questi 1.132 italiani, 377 in più rispetto al 2011, e 3.785 stranieri, 999 in più rispetto al 2011. I servizi offerti sono stati molteplici: 6.000 pacchi alimentari, 8.945 capi di vestiario, 943 prodotti per l’igiene personale, 312 persone hanno usufruito del Servizio doccia. A 155 persone sono state pagate 226 utenze, a 118 persone è stato dato un contributo al reddito, 26 persone sono state inserite in borse lavoro, 250 persone in pronta e prima accoglienza. I volontari che hanno permesso tutto questo sono stati 100 tra cui i ragazzi dell’istituto alberghiero Casagrande, Ragioneria, Gioventù francescana, residenti del quartiere, sorelle dell’Ispettorato infermieristico della Croce rossa di Terni e 50 operatori sociali. Aiuti realizzati con i contributi della Chiesa cattolica con l’8×1000 per la carità, della Fondazione Cassa di risparmio di Terni e Narni, di singoli benefattori e degli enti locali. Rispetto ai contributi degli enti pubblici, va riscontrata una forte disparità nei tempi di erogazione: la Regione Umbria richiede 2/3 mesi per i contributi legati all’emergenza Nord Africa; 2/3 anche il Comune di Narni per i due progetti per rifugiati politici in quel territorio, il Comune di Terni invece deve ancora versare contributi risalenti al 2009. Per quanto riguarda l’accoglienza, sono state ospitate presso casa Parrabbi 17 persone, di cui 9 italiani e 8 stranieri. A San Zenone e Casa Armeni 4 famiglie, presso la Casa per la speranza – Santa Maria della Pace 5 donne, 5 mamme con i loro bambini di età compresa tra 0 e 9 anni sono e un ragazzo di età tra 10 e 13 anni.

Apre il centro Caritas in via Vollusanio

Ospiterà un Centro di ascolto, la distribuzione di capi di abbigliamento e pacchi alimentari, un servizio doccia e barba, e circa 10 posti letto

Sarà un centro di servizi caritativi analogo a quello che si trova presso la sede della Caritas a San Martino. Il nuovo centro Caritas Sant’Antonio, che a breve sarà aperto in via Vollusiano, ospiterà un Centro di ascolto, la distribuzione di capi di abbigliamento (solo nel 2012 ne sono stati distribuiti 8.945 nel centro ospitato nella parrocchia di Sant’Antonio), di pacchi alimentari, un servizio doccia e barba e circa 10 posti letto per chi, d’inverno, non sa dove ripararsi.

Ora, dalle 21.30 alle ore 7 una decina di persone potrà dormire al riparo, con la presenza di un operatore, accettando le regole di accesso a questo servizio, perché all’interno della struttura non si possono portare bevande alcoliche, non si può fumare, ci si deve lavare prima di accedere alla branda e, se serve, cambiare gli indumenti. Nello scorso anno 8 italiani, nel periodo gennaio – marzo hanno usufruito di questo servizio. Il piano interrato verrà usato come deposito degli indumenti e degli alimenti non deperibili, che saranno poi distribuiti al piano terra.

La vicenda di questo nuovo servizio della Caritas diocesana è nota a tutti per aver riempito le pagine dei giornali a seguito della protesta sollevata dai residenti circa la presenza in quella zona di un “dormitorio”. Alla fine i locali ricevuti in dono dalla Caritas, 380 metri quadrati su due livelli, saranno destinati a diversi scopi tra cui l’ospitalità notturna per un numero esiguo di persone. “Non si può sbattere la porta in faccia alla provvidenza – afferma il provicario generale della diocesi mons. Francesco De Santis – perché via Vollusiano si trova in una zona strategica come quella della stazione. Proprio nel periodo natalizio abbiamo ricevuto anche una donazione di 37.000 euro per realizzare gli arredi. D’altra parte, noi non chiediamo forzature della legge, ma non possiamo credere che un magazzino che in passato è stato anche una palestra e persino un centro di fisioterapia non possa diventare un luogo dove fare del bene”.

Qualcuno per porre fine alla questione ha proposto anche una permuta degli immobili tra la diocesi e il Comune di Terni. “Nel momento in cui il Comune di Terni – hanno commentato il direttore della Caritas Claudio Daminato e il presidente dell’associazione San Martino Francesco Venturini – a cui spetterebbe l’obbligo di dare un tetto alle persone che dormono alla stazione, sotto i ponti o in macchina, troverà un luogo di sua pertinenza in una zona della città più idonea, noi non potremmo che essere felici e disponibili, come sempre, a collaborare”.

AUTORE: Elisabetta Lomoro