50 anni fa il Trattato per l’acciaio e il carbone segnava lo sviluppo di Terni

“Ceca- Comunità Europea carbone acciaio 1952-2002” è stato il tema della conferenza nazionale che si è tenuta presso il videocentro di Terni promossa dall’Istituto per la cultura e la storia d’impresa ‘Franco Somigliano’ (Icsim) alla scadenza dei 50 anni dell’attuazione del primo trattato europeo, quello istitutivo della comunità del carbone e dell’acciaio. La Ceca tra i suoi obiettivi indicava un metodo nuovo: quello della cessione della sovranità su importanti risorse economiche e della costituzione di un’autorità soprannazionale europea, il comunitarismo. E’ stato il primo passo di un cammino non facile, iniziato dopo la Seconda guerra mondiale, verso la pace, l’integrazione, la liberalizzazione dei mercati, verso regole e sforzi comuni. Al convegno, cui hanno preso parte rappresentanti del mondo istituzionale, universitario, economico e industriale internazionale, è stato fatto un bilancio della attuazione del trattato e delle nuove prospettive che si potranno aprire con la cessazione del trattato e l’istituzione dell’Unione Europea. Il Trattato ha avuto un grande impatto sulle vicende dell’industria siderurgica ternana, ha ricordato Franco Giustinelli presidente dell’Icsim “ed in certi momenti è stato chiamato come responsabile dei processi di ristrutturazione che l’hanno investita, in particolare mi riferisco alle vicende del 1952 e 1953, prima con i licenziamenti dei 700, e poi con quelli dei 2000. Argomenti sui quali abbiamo intenzione di parlare ancora con altre iniziative, per ricordare le problematiche legate alla produzione siderurgica industriale ternana di questi ultimi 50 anni. E’ da quegli anni, infatti, che si è andata sviluppando la città di Terni, la sua cultura industriale ed operaia, i quartieri operai, le lotte sindacali, lo stretto legame tra società e fabbrica che ha sempre caratterizzato la vita cittadina, la presenza all’estero della produzione dell’acciaio e di qualificati lavoratori”. Dalla creazione del mercato unico si è passati all’Europa unita, prosegue Giustinelli, con nuovi orizzonti e prospettive. “Questo convegno intende anche cercare di capire quali saranno i terreni sui quali si svilupperanno le politiche comunitarie e internazionali dell’acciaio, di un settore che ora è privatizzato in tutta Europa. Riflettere sull’esperienza di ieri per capire dove stiamo andando e per guardare con ragionevole fiducia allo sviluppo e alle prospettive di un settore che a mio avviso resta per Terni e l’Umbria di fondamentale interesse”. “Oggi 2002 si conclude un’esperienza importante” ricorda Ruggero Ranieri dell’università di Manchester “da cui è partita la progressiva integrazione europea”. Terni in quest’occasione non è stata solo una protagonista direttamente interessata vista la presenza della produzione siderurgica, ma anche di sprone per il settore della ricerca e dello studio che grazie all’Icsim- prosegue Ruggeri ‘ ha permesso di sviscerare e allargare gli orizzonti sulle problematiche della siderurgia a livello economico e di sviluppo produttivo e innovativo.

AUTORE: Elisabetta Lomoro