A che cosa noi diciamo Sì

Diocesi al Family Day a Roma

Si parla ormai diffusamente della manifestazione nazionale che il Forum delle associazioni familiari promuove a sostegno della famiglia, e che si terrà a Roma il 12 maggio prossimo. Se ne è parlato anche alla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali la scorsa settimana, che ha fatto propria l’iniziativa, che verrà promossa in tutta la diocesi e per la quale si prevede una larga partecipazione di intere famiglie (per partecipare e per informazioni sui pulman, tel. 329 2736184 e 075 8944382). Come spesso affermato dai promotori della manifestazione, questa intende essere in primo luogo un ‘sì’ alla famiglia e non soltanto un ‘no’ al disegno di legge in materia di diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi (Di.Co.). È importante definire cosa si intende per famiglia, per poi comprendere quale sia in realtà la posta in gioco. La famiglia è l’alleanza di un uomo e di una donna che si fanno reciproco dono d’amore, di vita e di destino; è un consortium che fa, della coppia che si unisce in matrimonio e rende pubblica la sua unione sponsale, la cellula della società aperta alla procreazione e all’educazione dei figli. Il diritto non inventa ma coglie ciò che appartiene alla legge naturale, mediando tra principi e fatti. Pretendere che esso legittimi e codifichi il fatto significa snaturarlo della sua funzione pedagogica e di valorizzazione di ciò che è socialmente rilevante. In opposizione a quanto espresso da chi sostiene il suddetto disegno di legge, e ritiene che l’osservazione della differenza qualitativa tra famiglie e unioni di fatto consista in una discriminazione, va ribadito che per non discriminare è necessario distinguere la diversa natura della famiglia rispetto alla libera unione, sia essa etero o omosessuale, e sottolineare che la ricchezza, la garanzia e l’assunzione di responsabilità garantiti dalla famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna non sono la cifra delle unioni di fatto. È necessario, pertanto, che il legislatore non contribuisca ad occultare la differenza sostanziale tra convivenze e famiglia attraverso la precisazione di diritti e doveri già garantiti dalla nostra Costituzione, dalle leggi e dalla Corte costituzionale, tentando di aprire la strada all’equiparazione fra convivenze e famiglia. Perciò l’appuntamento è il 12 maggio a Roma per dire ‘sì’ ad interventi di carattere sociale, legislativo e culturale in favore della famiglia, ‘sì’ a politiche che sostengano le giovani coppie, le famiglie numerose, le donne che sono mogli, madri e lavoratrici. Perché ciò che è bene per la famiglia, è bene per il Paese.

AUTORE: Chiara Andreucci