A servizio dell’altare

Istituiti 12 nuovi accoliti, a servizio dell'altare e delle necessità dei poveri

Dodici nuovi ‘accoliti’ sono stati istituiti da mons. Vincenzo Paglia con una celebrazione in cattedrale di Terni. Dopo due anni di formazione teologica e spirituale, compiuta seguendo dei corsi preparatori sui ministeri istituiti promossi dalla diocesi, Agrò Giampiero, Laudi Raul, Piantoni Ideale, Sebastiani Angelo e Tosi Mauro della parrocchia di San Giuseppe Lavoratore, Biancifiori Fabrizio della cattedrale di Terni, De Napoli Pasquale e Vedova Paolo della parrocchia di Santa Croce, Gaito Piero Alberto della parrocchia di Santa Maria della Misericordia, Mingarini Giorgio della parrocchia di San Antonio di Padova di Narni, Romeo Stefano e Ronconi Rino della parrocchia di San Pietro hanno ricevuto questo nuovo ministero liturgico a servizio dell’altare. L’accolito infatti è istituito per fare da ministro al sacerdote: è suo compito curare il servizio dell’altare, aiutare il diacono e il sacerdote nelle azioni liturgiche, specialmente nella celebrazione della santa messa, distribuire, come ministro straordinario, la santa comunione tutte le volte che i ministri non vi siano o non possano farlo per impedimenti vari. L’accolitato è un ministero ecclesiale istituito che pone, chi lo riceve, anche a svolgere il servizio della carità in ogni sua forma. L’accolitato impegna e abilita, perché richiede di fare sempre più spazio all’eucarestia nella propria vita, coltivando un amore sincero verso il Pane eucaristico e verso la celebrazione della messa. ‘Ora siete voi ‘ ha detto ai nuovi accoliti mons. Paglia nel corso della celebrazione – che dovrete avere particolare cura dell’altare e delle celebrazioni, rendendole più belle e curate, permettendo così che la partecipazione di tutti sia più gioiosa e sentita. Sarete impegnati a vivere sempre più intensamente il sacrificio del Signore e a comprenderne il profondo significato ‘ ha proseguito il Vescovo ‘ che concretamente si tradurrà in gesti di carità, in amore per il prossimo, soprattutto per i poveri e gli infermi’. Una prospettiva che è anche alla base del cammino pastorale della diocesi centrato sulla carità, che si eleva a richiesta di vivere personalmente l’esperienza del servizio ai più deboli in un nuovo impegno dalla parte dei poveri, attraverso una quotidianità di lavoro, di presenza, di accoglienza, perché il cristiano è colui che si fa prossimo dei poveri, o meglio ‘il più vicino’ ai poveri, con una compassione che gli sale dal profondo del cuore e lo spinge ad amare oltre ogni limite.

AUTORE: Elisabetta Lomoro