All’assemblea annuale della SAN VINCENZO emergono le nuove povertà a cui fare fronte

Una delle cause primarie di indebitamento, forse più sommersa di altre, è il costo delle spese sanitarie.

Mancanza di lavoro, costo delle abitazioni sia in termini di affitti che di utenze (restano lunghe le file di attesa per ottenere una casa popolare), indebitamento delle famiglie per far fronte all’acquisto di generi di prima necessità, acquisti a rate e precarietà della vita in genere. Sono solo alcune delle cause della povertà a Terni, che spingono sempre più persone a chiedere aiuto alla San Vincenzo de’ Paoli che, con costanza durante l’anno, attraverso l’opera di 120 volontari continua a far fronte e ad assistere materialmente e moralmente i poveri ed emarginati. In diocesi l’associazione è organizzata in 15 conferenze, 14 parrocchiali e una a livello diocesano che svolge anche servizio di centro d’ascolto aperto tutti i giorni feriali. Nel corso dell’assemblea annuale della settimana scorsa, è stato tracciato il bilancio dell’attività svolta e posto l’accento su una nuova povertà in costante crescita: una delle cause primarie dell’indebitamento, forse più sommersa delle altre, è il costo elevato delle spese sanitarie e cure mediche in famiglie, famiglie che già a livello psicologico sono pesantemente provate proprio a causa della malattia. Nel 2007 la San Vincenzo ha assistito circa 2.000 persone, in leggera maggioranza italiani con un aumento, non del numero, ma della gravità dei casi. Sono stati distribuiti circa 500 quintali di alimentari provenienti sia dal Banco di Perugia che da collette organizzate in proprio nei vari supermercati. Gli aiuti economici sono stati di circa 120.000 euro (10.000 in più rispetto al 2006). Oltre al contributo personale dei soci, le risorse finanziarie provengono dal contributo della diocesi (fondo 8 per mille), Fondazione Carit, Comune e Circoscrizioni, libere offerte e questua al cimitero. Situazioni di diversa natura, quotidianamente, vengono affrontate dai volontari con la distribuzione di generi alimentari, vestiario, mobili, contributi economici per pagamento di affitti, utenze, spese scolastiche e sanitarie, generi di prima necessità essenziali per garantire un’esistenza dignitosa, forniti sia tramite la distribuzione diretta presso le sedi parrocchiali sia nelle visite nelle case, ospedali, case di riposo e ogni luogo dove si possa incontrare il fratello nel bisogno. Questa resta la modalità caratteristica e preferenziale dell’assistenza vincenziana: il rapporto personale e costante con il povero, che facilita la conoscenza e fiducia reciproca, la condivisione delle sofferenze e quindi l’amicizia duratura, senza discriminazioni di nazionalità, opinioni religiose e politiche. Per ritrovarsi insieme i volontari organizzano spesso momenti di festosa aggregazione, tombolate natalizie, pellegrinaggi.

AUTORE: E. L.