Approvata all’unanumità la Commissione di garanzia statutaria

Riunito il Consgilio regionale

Il Consiglio regionale ha approvato, all’unanimità, la legge che istituisce la Commissione di garanzia statutaria. Un organo definito indipendente e autonomo, composto da sette ‘teste d’uovo’ elette dal Consiglio stesso (magistrati a riposo delle giurisdizioni ordinaria, amministrativa e contabile; professori universitari di ruolo in materie giuridiche o politologiche; avvocati; esperti di riconosciuta competenza in materia di pubblica amministrazione) coi seguenti compiti: controllare la conformità allo Statuto delle leggi e regolamenti regionali e dire la propria sulle questioni interpretative delle norme statutarie, nonché sull’ammissibilità delle proposte di referendum regionali. Altro passo fatto dall’assemblea di palazzo Cesaroni è stata l’approvazione, a maggioranza, delle linee guida per gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado umbri, che intendano istituire nuovi indirizzi di studio, corsi e sezioni nell’anno scolastico 2008-2009. Il relatore di maggioranza, Enzo Ronca (Ds-l’Ulivo) pur definendo il quadro normativo sulla scuola umbra ancora ‘incompleto e non definito’, assicura però che l’attivazione di nuovi indirizzi scolastici risponderà soprattutto ‘al criterio della loro effettiva utilità sul territorio di riferimento’. Ronca ritiene che il provvedimento possa favorire soprattutto il rilancio in Umbria dei poli scolastici tecnico-professionali. Particolarmente critica sul provvedimento l’Udc. Il consigliere cattolico Enrico Sebastiani ha infatti dichiarato: ‘Di fatto tali nuove linee guida regionali non esistono: non c’è alcuna indicazione sui poli tecnico-professionali da realizzare in vista dell’obbligo a 16 anni inserito nella Finanziaria 2007, né si fa alcun riferimento ai percorsi triennali, sperimentali, di istruzione e formazione integrata’. Dunque, si chiede Sebastiani, di quali linee guide si sta parlando? Una decisione ‘di peso’ ha poi riguardato il patrimonio immobiliare regionale. L’Assemblea regionale ha infatti approvato con 16 voti a favore (Unione) e 7 contrari (Casa delle libertà) il Programma di politica patrimoniale 2007/2009 predisposto dalla Giunta regionale per ‘definire e perfezionare iniziative e procedure per valorizzare il patrimonio immobiliare coerentemente con gli atti regionali di programmazione già adottati’. Il relatore di maggioranza Oliviero Dottorini ha spiegato che ‘il nuovo programma di politica patrimoniale punta alla massima valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione’. Ma la relatrice di minoranza, Fiammetta Modena (Forza Italia) ha evidenziato che, tuttora, le dismissioni immobiliari segnano il passo: ‘Rispetto a quanto previsto – ha detto Modena – sono stati alienati solo il 10 per cento degli immobili, nonostante la costituzione di una apposita società, la Risorse per lo sviluppo (Res)’.

AUTORE: Pa. Gio.