Associazione biblica italiana in udienza dal Papa

L’Associazione biblica italiana già si prepara a celebrare il 50° della “Dei Verbum”. E in occasione del convegno annuale, va in udienza da Papa Francesco
L’Associazione biblica italiana in udienza da Papa Francesco
L’Associazione biblica italiana in udienza da Papa Francesco

Tra le tante attività di ricerca e apostolato che l’Associazione biblica italiana (Abi) porta avanti nel corso dell’anno, centrale è la Settimana nazionale biblica, che quest’anno ha raggiunto la 43a edizione, tenutasi a Roma dall’8 al 12 settembre. Dopo i saluti di apertura del presidente dell’Abi, Luca Mazzinghi, e del rettore del Pontificio istituto biblico, J. M. Abrego, e le introduzioni accademiche, la Settimana ha proseguito con illuminanti relazioni di docenti e ricercatori (Galvagno, Borgonovo, Papola, Favale, Candido, Passaro, Settembrini, Monti, Brutti, Vignolo, Pevarello, Grasso, Manicardi, Mazzinghi, Nicolaci, Pulcinelli, Doglio).

Il tema della Settimana portava il titolo “Chi può narrare le potenti opere del Signore? (Sal 106,2). Modelli di intervento di Dio nella storia”. Ogni docente ha sviluppato il tema ponendo risalto agli interventi di Dio negli eventi storici dell’Israele biblico e del cristianesimo nascente. Attraverso lo studio scientifico dei testi e il riferimento alla storia del Vicino Oriente antico, è stato affrontato il tema in tutte le raccolte bibliche, dal Pentateuco al libro dell’Apocalisse.

Grande occasione di confronto di contenuti e di metodi che per i cultori del testo biblico si propone come qualificante e necessaria. Significativa a proposito l’eucaristia di ringraziamento presieduta dal card. Gianfranco Ravasi.

Vista l’imminenza del 50° della promulgazione della Dei Verbum, la Settimana quest’anno è stata coronata dalla partecipazione dei membri dell’Abi all’udienza con Papa Francesco il 12 settembre.

Dopo aver fatto riferimento alla Dei Verbum e quindi alla gratitudine per le “aperture che ci ha offerto il Concilio”, il Papa ha dato risalto alla fede che “per rispondere, per non essere soffocata, deve essere nutrita costantemente dalla Parola di Dio”. A questo proposito importante è l’attività che svolge di ricerca e divulgazione svolta dall’Abi. Citando san Giovanni Paolo II, Bergoglio ha infatti ribadito il carattere indispensabile dell’esegesi biblica: “Voler fare a meno di essa per comprendere la Bibbia sarebbe un’illusione e dimostrerebbe una mancanza di rispetto per la Scrittura ispirata […]. Il vero rispetto per la Scrittura ispirata esige che si compiano tutti gli sforzi necessari perché si possa cogliere bene il suo significato. Certo, non è possibile che ogni cristiano faccia personalmente le ricerche di ogni tipo che consentano di meglio comprendere i testi biblici”.

Tuttavia Papa Francesco, sempre rifacendosi a Wojtya, ha anche espresso la preoccupazione relativa al fatto che “l’esegesi cattolica deve essere attenta a non attenersi agli aspetti umani dei testi biblici. Occorre che essa, anche e soprattutto, aiuti il popolo cristiano a percepire in modo più nitido la Parola di Dio in questi testi, in modo da accoglierla meglio, per vivere pienamente in comunione con Dio”.

L’esegesi biblica cattolica – ha aggiunto – non dovrà “somigliare a un corso d’acqua che si perde nelle sabbie di un’analisi ipercritica”. Subentra la necessità che l’esegeta “sappia percepire nei testi la Parola divina”. Il che è realizzabile “solo se la sua vita spirituale è fervida, ricca di dialogo con il Signore. Altrimenti la ricerca esegetica resta incompleta, perde di vista il suo obiettivo principale”.

Cos’è l’abi

L’Associazione biblica italiana (Abi) ha la finalità di “promuovere la conoscenza della sacra Scrittura attraverso la ricerca scientifica e la divulgazione della Parola di Dio, secondo le direttive della Chiesa espresse soprattutto dal Concilio Vaticano II” (dall’articolo 1 dello Statuto). Prioritaria è l’attività di apostolato biblico che l’Abi porta avanti grazie alla convenzione con l’Ufficio catechistico nazionale della Cei, alla collaborazione con il Settore dell’apostolato biblico (Sab) e con la Federazione biblica cattolica. Suo testo ispiratore e punto di riferimento è la Costituzione Dei Verbum promulgata da Paolo VI e dal Concilio Vaticano II.

La “Dei Verbum”

La Costituzione dogmatica sulla divina rivelazione Dei Verbum fu promulgata al termine del Concilio Vaticano II, il 8 novembre 1965. Il Concilio – si legge nel proemio del documento – “intende proporre la genuina dottrina sulla divina Rivelazione e la sua trasmissione, affinché per l’annunzio della salvezza il mondo intero ascoltando creda, credendo speri, sperando ami”. E al n. 2: “La profonda verità che questa Rivelazione manifesta su Dio e sulla salvezza degli uomini, risplende per noi in Cristo, il quale è insieme il mediatore e la pienezza di tutta intera la Rivelazione”.

 

AUTORE: Giuseppina Bruscolotti docente all’Ita di Assisi