Benedetto XVI: famiglia, il nome del futuro

“Non c’è futuro dell’umanità senza la famiglia”, perché la causa della famiglia è “la causa stessa dell’Uomo e della civiltà”. A ribadirlo è stato il Papa, che all’udienza generale di mercoledì ha ripercorso i momenti salienti della sua visita pastorale a Milano, per il VII Incontro mondiale delle famiglie. L’evento di Milano, per Benedetto XVI, è risultato “un’eloquente ‘epifania’ della famiglia” come “comunione d’amore, fondata sul matrimonio e chiamata a essere santuario della vita, piccola Chiesa, cellula della società”. Da Milano, dunque, “è stato lanciato a tutto il mondo un messaggio di speranza, sostanziato di esperienze vissute: è possibile e gioioso, anche se impegnativo, vivere l’amore fedele, ‘per sempre’, aperto alla vita; è possibile partecipare come famiglie alla missione della Chiesa e alla costruzione della società”. “In particolare i giovani – ha aggiunto – , per apprendere i valori che danno senso all’esistenza, hanno bisogno di nascere e di crescere in quella comunità di vita e di amore che Dio stesso ha voluto per l’uomo e per la donna”. Nel primo incontro con la città – ha ricordato il Papa citando “l’abbraccio caloroso della folla dei milanesi” e la “distesa di famiglie in festa” provenienti da tutto il mondo – “ho voluto anzitutto parlare al cuore dei fedeli ambrosiani, esortandoli a vivere la fede nella loro esperienza personale e comunitaria, privata e pubblica”. Poi il concerto al teatro alla Scala, dedicato “ai tanti fratelli e sorelle provati dal terremoto”, cui il Papa ha additato il Dio vicino, che condivide le nostre sofferenze. Al termine del concerto, il riferimento alla famiglia del terzo millennio: “È in famiglia – ha detto – che si sperimenta per la prima volta come la persona umana non sia creata per vivere chiusa in se stessa, ma in relazione con gli altri; ed è in famiglia che si inizia ad accendere nel cuore la luce della pace perché illumini questo nostro mondo”. Poi l’appuntamento allo stadio Meazza con i ragazzi della cresima, ai quali il Papa ha rivolto l’appello a “dire un ‘sì’ libero e consapevole al Vangelo di Gesù, accogliendo i doni dello Spirito santo che permettono di formarsi come cristiani, di vivere il Vangelo e di essere membri attivi della comunità”, impegnandosi in particolare “nello studio e nel servizio al prossimo”. Nell’incontro con le autorità, il Pontefice ha evidenziato “l’importanza che la legislazione e l’opera delle istituzioni statali siano a servizio e a tutela della persona nei suoi molteplici aspetti, a cominciare dal diritto alla vita, di cui non può mai essere consentita la deliberata soppressione, e dal riconoscimento dell’identità della propria famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna”. Altro momento in cui Benedetto XVI ha avuto la gioia d’incontrare “un arcobaleno di famiglie italiane e di tutto il mondo”, la Festa delle testimonianze nel parco di Bresso, in cui, rispondendo alle domande delle famiglie, è stato “molto colpito dalle testimonianze toccanti di coniugi e figli di diversi Continenti, sui temi scottanti dei nostri tempi”. Il tempo della famiglia, ha ribadito il Papa, è oggi “minacciato da una sorta di ‘prepotenza’ degli impegni lavorativi”: la domenica, invece, “è il giorno del Signore e dell’uomo, un giorno in cui tutti devono poter essere liberi, liberi per la famiglia e liberi per Dio”, perché “difendendo la domenica, si difende la libertà dell’Uomo”.