Biglietti natalizi da Kenya e Perù

Diocesi. I sacerdoti tifernati in missione ci scrivono per posta e per e-mail

Non tutti i castellani trascorreranno il Natale a casa. Molti andranno in vacanza, magari approfittando delle prime nevicate per spolverare gli sci. Altri torneranno a Castello per trascorrere il periodo natalizio con i familiari. Tra questi ci saranno anche alcuni missionari laici che operano in Perù, nell’ambito dell’Operazione Mato Grosso. Rimarranno invece in terra di missione molti altri che affidano alla posta (cartacea o elettronica) la loro voce. Operano in Africa e America latina i molti missionari, preti, suore e laici, partiti dalla nostra diocesi. Tra questi ricordiamo mons. Ivo Baldi, vescovo prelato di Huari in Perù, don Giovanni Gnaldi, anche lui in Perù, i padri comboniani Francesco Pierli e Giovanni Capaccioni in Kenya, dove sono presenti con cinque missioni anche le suore Piccole Ancelle del Sacro Cuore; i molti laici, specialmente giovani, che in Perù operano nell’ambito dell’Operazione Mato Grosso, le suore Figlie di san Francesco di Sales e Pie Operaie di san Giuseppe, presenti in Asia. Nelle scorse settimane hanno scritto don Giovanni Gnaldi, dal Perù, e padre Francesco Pierli, dal Kenya. ‘Dal mondo del silenzio e dalle mie altezze ‘ scrive don Giovanni Gnaldi ‘ salute e saluti a tutti voi: fratelli, amici, familiari, compagni di viaggio, nuovi volti che si affacciano all’orizzonte e diventano solidali nel cammino! Persone presenti, ricche di affetto, attente, partecipi: quanta gratitudine con tutti! L’augurio è sempre quello antico: serenità, benedizione, salute e, magari, felicità’. Don Giovanni vede attorno a sé segni di speranza, e li comunica agli amici: ‘Una sorgente di vita e di speranza, a livello locale, è costituita dalla organizzazione delle donne. Si sono associate, da alcuni anni, per la produzione di artesania in lana di alpaca. Su loro iniziativa sta sorgendo un centro comunale per le attività associative e per offrire ospitalità a persone di passaggio. Stanno lentamente facendo decollare un allevamento di olpacas. Ed in ultimo, a partire dallo scorso mese di giugno, hanno dato inizio ad una mensa per bambini e ragazzi della scuola, frequentato da circa 50-60 alunni’. Ci informa che nella sua zona nel 2006 sono stati celebrati 183 battesimi, 91 cresime, 92 prime comunioni, 61 matrimoni, ma precisa: ‘Le cifre, oggi, dovrebbero passare in secondo piano di fronte alle esigenze di fede: metterci in cammino e realizzare’. Chi lo desidera può comunicare con lui al seguente indirizzo elettronico: juangnaldi@hotmail.com. Padre Francesco Pierli ci parla di un’iniziativa nella quale è fortemente impegnato: l’Istituto per lo sviluppo sociale dell’Università cattolica di Nairobi e l’ufficio operativo dello stesso, che stanno proponendo e promuovendo un piano omogeneo tra tutte le diocesi coinvolte in una grave situazione di violenza esplosa nel 2005. Il progetto si basa, tra l’altro, sulla rinuncia alla violenza come mezzo per la soluzione dei problemi sociali e sull’educazione alla pace secondo la dottrina sociale cristiana. Padre Francesco evidenzia alcuni fatti nuovi che fanno ben sperare, e scrive che ‘ci sono fondate speranze che porteranno a voltare pagina in senso positivo’.

AUTORE: Andrea Czortek