Borgo Bovio onora Tinarelli

TERNI. Dedicato all’“operaio della croce” il piazzale antistante la nuova chiesa del quartiere

La piazza antistante la nuova chiesa di Santa Maria della Misericordia a Borgo Bovio porta il nome di un giovane ternano, molto conosciuto ed oggi venerabile: Giunio Tinarelli. Di questo operaio delle Acciaierie, che distano poche centinaia di metri dalla chiesa, di questo operaio della “croce” e dell’amore la chiesa di Borgo Bovio conserva anche una raffigurazione nella parte bassa dell’aula sacra, un dipinto monocromatico ad olio che lo vede disteso sul suo letto a causa dell’immobilità provocata dalla malattia sullo sfondo delle Acciaierie, dipinto che è parte di un ciclo pittorico che illustra le Sette opere di misericordia corporale, tutte attualizzate nel ritrarre testimoni del nostro tempo. In occasione delle celebrazioni per i 100 anni dalla nascita di Giunio Tinarelli e i 150 anni dalla morte di San Gabriele dell’addolorata, si è tenuta la cerimonia di dedicazione alla presenza delle autorità civili e religiose, dei rappresentanti dell’Unitalsi e del Cvs e tanti fedeli. “Un uomo che si è lasciato travolgere dall’amore e che ha saputo, con generosità, donarlo a coloro che gli erano vicini anche nella sua immobilità fisica provocata da una grave malattia”. Con questa immagine forte e viva, il vescovo mons. Paglia ha ricordato Giunio Tinarelli, un giovane felice, allegro, che viveva la sua vita con una gioia contagiosa. Era una persona ricca di una fede incrollabile, esaltata ancora di più nella malattia e nella sofferenza che lo portò alla morte a soli 44 anni. “Il suo è stato un esempio immenso di vocazione alla sofferenza – ha ricordato mons. Paglia. – È stata questa la vocazione che ha segnato la sua vita e la sua testimonianza, prima come operaio delle Acciaierie, di un giovane sempre presente tra i suoi coetanei e nella vita dell’oratorio della parrocchia del Duomo, e poi nella malattia che lo colpì appena ventenne”. La poliartrite anchilosante e spondilite, questa la grave patologia che colpì il giovane Giunio, non gli consentirono più alcun movimento, ma non gli impedirono di essere “operaio” nel campo dell’apostolato. Nel 1948 fondò a Terni la sottosezione dell’Unitalsi, partecipando ogni anno ai pellegrinaggi a Loreto, Lourdes, Oropa, Re con il treno dei malati. Comunicò sempre questa sua grande fede agli altri anche nella sofferenza attraverso mani, penna, carta e leggio, i suoi nuovi ferri del mestiere, conversando con gli amici e con la gente che lo andava a visitare per consolarlo. Ed una lampada in acciaio a forma d’incudine dono della ThyssenKrupp, con raffigurato un martello simbolo del lavoro in fabbrica e una penna simbolo dell’apostolato per i malati, arde in duomo sulla tomba del venerabile ternano.

AUTORE: Elisabetta Lomoro