Cari amici, un annuncio di gioia: Buon Natale!

Il Natale è un annuncio di gioia per tutti! E’la scelta di Dio di non starsene lontano, nei cieli, ma di abitare tra gli uomini. Il bambino che giace nella mangiatoia è colui che inizia questa nuova storia d’amore che chiede fortemente a ciascuno di lasciarsi coinvolgere. C’è bisogno che il Natale torni nel mondo: troppi sono ancora i paesi violentati dalla guerra, troppi bambini, troppi uomini e donne muoiono ancora per fame e per malattie, per la solitudine, troppe sono le persone che soffrono e che chiedono aiuto. Ecco perché il Natale deve tornare. E torna perché Dio è fedele. Uno dei messaggi più belli del Natale è appunto la fedeltà dell’amore di Dio a ciascuno di noi, alle nostre città, alle nostre famiglie e a questo mondo. L’immagine della natività è, per noi umbri, legata ad un figlio di questa nostra terra: San Francesco che il 25 dicembre del lontano 1223, a Greccio, volle appunto “vedere” con gli occhi il mistero del Natale. Chiamò il suo amico Giovanni Velita e gli disse: «Giovanni, vorrei in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato il bambino per la mancanza di cose necessarie ad un neonato, come fu adagiato in una mangiatoia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello”. Francesco voleva “vedere” il Natale. I cristiani, in verità, sin dai primi secoli avevano rappresentato quella nascita; ma era quasi scorporata dall’ambiente in cui era avvenuta, dalla gente che l’aveva vista. Nelle grandi basiliche di Gerusalemme, di Roma, di Costantinopoli, i mosaici e gli affreschi rappresentavano Maria vestita da regina e il bambino in fasce, ma orlate d’oro. Quel bambino era il dominatore dei regni di questo mondo, ed era giusto. Anche oggi abbiamo bisogno del Signore Gesù, abituati a vedere, ad accettare e anche a subire altri signori, altri dettati, sulla nostra vita. E il Natale torna perché ciascuno lo accolga nel proprio cuore. Natale è rinascere e perciò anche questo Natale deve vederci rinati nel cuore. Abbiamo bisogno di rinascere a una vita più umana e più solidale, mettendoci nella prospettiva dei cambiamenti reali, magari piccoli, ma concreti. Il tempo di Dio è infatti quello dell’amore fattivo. Abbiamo bisogno di una maggiore solidarietà, unità, forza, compattezza, per poter vedere un futuro migliore per questa nostra terra. Cari amici, Buon Natale vuol dire buona rinascita nel cuore e che l’amore torni ad abitare in mezzo a noi, perché il futuro sarà certamente più sereno per tutti.

AUTORE: Vincenzo Paglia