Cattolici e politica: l’on. Preziosi presenta il suo libro a Fossato di Vico

Fossato di Vico. Incontro e dibattito con l’on. Ernesto Preziosi, che ha presentato il suo libro “Il cattolicesimo democratico in ricerca”
Il tavolo dei relatori intervenuti all’incontro e dibattito con l’on. Ernesto Preziosi
Il tavolo dei relatori intervenuti all’incontro e dibattito con l’on. Ernesto Preziosi

Il 13 febbraio si è svolto all’auditorium San Cristoforo di Fossato di Vico l’incontro con l’on. Ernesto Preziosi, autore del libro Il cattolicesimo democratico in ricerca (Cittadella, 2013). Ne è seguito un dibattito che ha visto posizioni anche molto diverse sul tema religione e politica. L’iniziativa è stata promossa dal circolo Acli “Ora et labora” si sono confrontati con Preziosi Marco Jacovello, Giancarlo Pellegrini, Antonio Lunghi, vice sindaco di Assisi e Stefania Proietti della Pastorale sociale della diocesi di Assisi. Dopo il saluto di Sante Pirrami, vice presidente provinciale delle Acli, e di Ermenegildo Fabrizi, vice sindaco di Fossato, Preziosi ha ricordato che i cattolici si trovano ad affrontare una situazione delicata rispetto al passato. “Oggi c’è instabilità, la democrazia è in crisi, si respira tanta anti-politica, il modello economico è giunto al culmine e la Chiesa vive una fase delicata di secolarizzazione. La crisi è dunque anche religiosa, eppure la domanda di fede e morale c’è eccome”. Il grande spartiacque della concezione cattolica nella politica è stato il Concilio Vaticano II. Uno scenario e tanti cambiamenti nel contesto del Paese che indicano come “abbiamo un problema di riposizionamento dei cattolici nella politica. La politica non è la carità, è un’altra cosa, e semmai agisce a monte per eliminare certe situazioni per il bene comune; ognuno, di ciò, deve essere responsabile. Poi è necessario riconciliarsi con la politica. Chi, tra i cattolici, negli ultimi anni si è impegnato in politica, è in qualche modo stato escluso. La Chiesa non può formare persone e poi emarginarle se si impegnano politicamente”. Il prof. Pellegrini ha fatto un excursus delle esperienze personali in politica con la Dc, ricordando come forse la cosiddetta Prima Repubblica e le sue esperienze, “almeno fino alla morte di Moro”, sono da rivalutare, in primis per il grande impegno messo in campo dai cattolici, coraggiosi anche nell’affrontare il dialogo con una sinistra molto forte, quando invece oggi spesso va avanti solo chi urla di più o comunica attraverso i social network. Stefania Proietti ha ricordato come certi temi siano ormai fondamentali anche per la Chiesa e ha introdotto il grande argomento dell’ambiente: “La tutela della natura è la sfida del futuro. Anche Papa Francesco sta preparando un documento su questo, e noi come cattolici possiamo portare il nostro contributo, mettendo al centro l’uomo che, appunto, è il custode del creato”. Lunghi, vice sindaco di Assisi, ha parlato del tema dell’equità, e ha sottolineato come debba essere eliminato “il tabù della Chiesa per il quale non può esistere un partito cattolico”, perché “finora le strade intraprese dopo la caduta della Dc sono state fallimentari”. Del tutto differenti le posizioni di Iacovello, convinto che comunque fede e politica debbano in qualche modo restare separate: “Da parte della Chiesa e dei cattolici mi aspetto si parli del mistero di Dio e non di bioetica o matrimoni gay, altrimenti la fede diventa ideologia”.

AUTORE: Marta Ginettelli