C’è un “buco” di 40 miliardi nel bilancio regionale?

La Presidente Lorenzetti assicura: tutte le spese sono coperte

C’è un buco di 40 miliardi nel bilancio regionale? Un assessore regionale lo avrebbe confermato ma viene ripreso e smentito seccamente dalla presidente Maria Rita Lorenzetti. Il segretario regionale della Cisl, Francesco Buratti, “demolisce” l’attività dell’esecutivo regionale ma non è per niente tenero nemmeno con l’opposizione accusata, senza mezzi termini, di non combinare niente di buono. L’estate entra nel vivo del caldo e delle polemiche. Dalle divisioni sindacali, anche umbre, sul contratto dei metalmeccanici (bocciato dalla Cgil e approvato da Cisl e Uil) che si acuiscono nei commenti sulla presa di posizione del Consiglio regionale sulla vicenda, si passa al diverso modo di giudicare il lavoro della Giunta regionale. La Cisl all’attacco, la Cgil più morbida. A livello nazionale il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, parla di “buco senza precedenti”, ma c’è anche in Umbria un disavanzo? La Lorenzetti nega, in modo deciso: no, su tutta la linea. “Non ci sono spese nel bilancio della Regione che non trovino completa copertura nelle entrate accertate – ha affermato – e questo vale tanto per l’esercizio in corso quanto per l’intero periodo compreso dal bilancio regionale pluriennale. Per le Regioni, a differenza dello Stato, non è possibile tecnicamente e legislativamente produrre un indebitamento attraverso, per esempio, l’emissione di titoli obbligazionari, al di fuori dei mutui a pareggio autorizzati di anno in anno con la legge di bilancio e che rientrano in parametri e limiti strettamente predeterminati dalla normativa sulla contabilità regionale. La situazione finanziaria del bilancio regionale è quindi sana e del tutto in equilibrio, come per altro ribadito anche quest’anno dall’agenzia internazionale Moodys, che ha confermato il rating assegnato alla Regione Umbria, doppio A3, che è tra l’altro lo stesso valore assegnato alla Repubblica italiana. E’ vero invece che sono state svolte in seno alla Giunta regionale prime valutazioni sul livello delle entrate regionali in relazione alla finanziabilità di adeguate politiche di sviluppo, che è cosa diversa, dunque, da un paventato indebitamento che possa pregiudicare addirittura il rispetto di obblighi contrattuali di qualsiasi genere”. Ma il passaggio più interessante della replica della Lorenzetti sul presunto “buco” di bilancio riguarda l’assessore “che avrebbe confermato questa notizia, peraltro infondata, che meriterebbe – sostiene la Lorenzetti – la revoca dell’incarico solo per il fatto che dimostra di non avere alcuna conoscenza di un bilancio regionale, tanto meno di quello della nostra Regione. L’assessore in questione avrebbe fatto meglio, se non aveva capito, a chiedere informazioni aggiuntive. Lo scandalismo e il terrorismo con cui si danno letteralmente i numeri in questa estate torrida ha colpito non solo il ministro dell’economia Tremonti, ma anche autorevoli rappresentanti della nostra Umbria”. Ma un assessore, tra l’altro, un po’ “chiacchierone”, può rimanere al suo posto se non conosce “come funziona un bilancio regionale”?

AUTORE: E.Q.