Celebrare e costruire

SETTIMANA LITURGICA NAZIONALE. Grande incontro a Spoleto per ragionare di come i cristiani, anche attraverso la liturgia, possano essere 'cittadini degni del Vangelo'

‘Settimana liturgica nazionale’ è sinonimo di un crocevia di iniziative e della confluenza del lavoro di un anno, fatto a molte mani, attorno alle ragioni del culto. A Spoleto, il 27 agosto prossimo, ragioneremo della città dell’uomo, della nostra partecipazione al bene comune, di come i cristiani del nostro tempo, anche attraverso la liturgia, possano essere ‘cittadini degni del Vangelo’. Il tema è in sé di un’attualità veramente forte. Si inserisce nel dibattito più grande che è vivo attorno al Progetto culturale delle Chiese d’Italia, ma anche alle tematiche di quanti sentono la necessità di incarnare il Vangelo nella società del nostro tempo. Il popolo di Dio non vuole estraniarsi dalle povertà di questa generazione, dal dolore, dalle problematiche della famiglia, dalla questione educativa che si fa sempre più impellente. È la sacramentalità della Chiesa in sé oggetto della comune riflessione. Si cercano le vie più adatte perché a tutti sia riproposta la paternità di Dio e la dimensione soprannaturale della vita. Saranno cinque giorni assai densi, dove confluiranno, con i lavori degli specialisti, le attese e le speranze delle varie delegazioni delle Chiese d’Italia. A caratterizzare l’evento è appunto il dialogo, la partecipazione, l’interscambio tra i vari linguaggi fortemente attivi nella nostra civiltà. Ci saranno occasioni per pregare nelle cattedrale e in altri insigni luoghi di culto; ci saranno laboratori in cui studiare insieme, con le istituzioni e con gli addetti ai lavori, il rapporto tra Chiesa e mondo contemporaneo nella cultura, nell’architettura, nella valorizzazione delle tradizioni, nei linguaggi del corpo e nell’attualizzazione della Parola di Dio. Accanto al percorso istituzionale della 58a Settimana liturgica nazionale vi sono tre ambiti di speranza che vorrei anticipare. Il Concorso nazionale di composizione di musica sacra ha coinvolto un gran numero di giovani musicisti. Dal 27 agosto ascolteremo nuove e belle musiche per la liturgia, che aiuteranno la preghiera: nova et vetera, come dice il Vangelo, coinvolgendo ancora la forza comunicativa dell’arte. Non vi pare che questa sia una storia davvero umbra? A palazzo Collicola, la più celebre residenza dell’antica città ducale, accanto al Teatro nuovo, dove si svolgeranno le relazioni della Settimana, si sta allestendo una mostra d’oggetti di culto, connessi con la liturgia. Ma il vero elemento che vorremmo ‘mettere in mostra’ è l’idea originalissima che le otto Chiese sorelle dell’Umbria si avvalgano dei propri beni culturali per fare un discorso unitario, una proposta di dialogo con il mondo che ci circonda: ripensare la storia per progettare il futuro. L’Umbria è in sé un’eccellenza. Lo è anche questa volta. È la prima Regione d’Italia in cui la concertazione tra i responsabili dei beni culturali ecclesiastici porta un risultato così visibile come l’evento culturale che stiamo facendo insieme. Il livello sarà altissimo. Ci saranno il Piunturicchio, lo Spagna, Bernini, antichità medievali e arredi liturgici splendidi dal ‘600 ad oggi, aggregati attorno ai Papi che, prima del loro pontificato romano, furono vescovi umbri. Il tesoro della ‘Sacrestia pontificia’ partecipa alla nostra mostra con arredi della Cappella sistina. Un terzo e più significativo elemento che ci attendiamo di vedere a fine agosto a Spoleto è il più importante di tutti: la partecipazione attiva, piena di idee e di proposte dei nostri otto presbitèri, delle comunità religiose, dei ministeri laicali e di quel popolo di Dio che, veramente, nella regione dei santi Benedetto e Francesco, si interroga su come celebrare nella città dell’uomo, per comportarsi da cittadini degni del Vangelo.

AUTORE: ' Riccardo Fontana