Che possiamo attenderci oggi dal Vaticano II?

Parola di vescovo

A cinquanta anni dall’apertura dei lavori del Concilio Vaticano II, la sua ispirazione come “nuova Pentecoste”, accolta nel cuore di Giovanni XXIII, resta una delle chiavi per rileggere i testi conciliari come bussola per il XXI secolo. È il nuovo interessante saggio teologico sulla recezione del Vaticano II di padre Christoph Theobald, di cui per ora è uscito dalle stampe solo il primo volume, dal titolo Tornare alla sorgente (Edb, pp. 728, euro 65), presentato da Avvenire di venerdì 24 febbraio. “Alcuni sembra che non mostrino alcun interesse verso il Concilio; altri ritengono che, essendo terminata la sua applicazione, sia sufficiente continuare fedelmente nella stessa direzione; altri ancora invitano a una rilettura attuale del Vaticano II, per ricevere da tale assemblea una ispirazione per il nostro tempo”. Un libro edito dalla Queriniana negli anni ’80 portava come titolo Il Concilio davanti a noi; benché povero nelle varie testimonianze riferite, era azzeccato pienamente nella titolazione. Su questa prospettiva mi sembra il Testamento di Giovanni Paolo II: “Desidero ancora una volta esprimere gratitudine allo Spirito santo per il grande dono del Concilio Vaticano II… Sono convinto che ancora a lungo sarà dato alle nuove generazioni attingere alle ricchezze che questo Concilio del XX secolo ci ha elargito. Come vescovo, che ha partecipato all’evento dal primo all’ultimo giorno, desidero affidare questo grande patrimonio a tutti coloro che sono e saranno in futuro chiamati a realizzarlo”. Non un “terzo Concilio”, ma un patrimonio vivo, il Concilio Vaticano II, da approfondire e realizzare. Quello che oggi ci si può aspettare dal Vaticano II, e quello che si può ascoltare al cuore stesso dell’opera conciliare, è rappresentato dall’appello pastorale a far accedere gli uomini e le donne del nostro tempo alle “sorgenti” della vita. È il secondo risultato prospettato dal titolo di questo volume: quello di aver esplorato la dimensione della pastoralità, già evocata in ciò che precede, in quanto principio stesso del Concilio. Il beato papa Giovanni XXIII, (quando potrà essere acclamato santo?) “cercava analogie nella tradizione, e noi continuiamo a esitare in rapporto alla identità del Vaticano II, una questione che il Papa aveva risolto con il suo riferimento alla Pentecoste”.

AUTORE: Pietro Bottaccioli