Regione. Chi comporrà l’ambita cinquina?

REGIONE. I difficili equilibri da tenere presenti per la nuova Giunta Marini
L’aula del consiglio regionale dell’Umbria
L’aula del consiglio regionale dell’Umbria

Dopo il voto che ha confermato il centrosinistra e Catiuscia Marini alla guida dell’Umbria, oltre alla consueta analisi dei flussi elettorali, la composizione del nuovo esecutivo dovrebbe essere definito nei prossimi giorni.

Le norme riducono il numero degli assessori, che ora saranno cinque. La Presidente ha assicurato di voler mantenere autonomia nelle scelte, ma è chiaro che bisognerà considerare le “esigenze” dei partiti della coalizione (Pd, Psi e Sel) e, nella scelta tra i componenti del Partito democratico, inserire esponenti che possano coprire l’ambito territoriale e le varie “correnti”.

Nella riduzione del numero degli assessorati ci sarà spazio per nuovo blocco delle deleghe. Partiamo dai nomi in circolazione.

Donatella Porzi, già assessore alla Cultura della Provincia di Perugia, è stata la più votata in assoluto in Umbria, ma non sembra in corsa per un posto in Giunta.

Paiono più accreditati Fernanda Cecchini, Luca Barberini (area Bocci) e Fabio Paparelli (per coprire l’area di Terni). Rimangono a disposizione due posti, di cui uno dovrebbe andare ai socialisti, con Silvano Rometti in predicato di ulteriore conferma, anche se si fa il nome di Claudia Bastianelli.

Ma la questione è aperta perché, anche dal segretario regionale Pd, Giacomo Leonelli, ora entrato a palazzo Cesaroni, è stata lanciata la proposta di una squadra totalmente nuova. Al punto che la Segreteria regionale del Psi ha fatto presente di non voler accettare imposizioni che “provengono da esponenti di altre forze politiche”, sottolineando “la propria autonomia sull’indicazione di eventuali figure per ricoprire il ruolo di assessore, partendo dal consenso ricevuto dagli elettori e considerando che, con la riduzione a 5 unità della Giunta, chi ricoprirà questo ruolo dovrà possedere determinati requisiti per affrontare al meglio i problemi che la regione ha davanti”.

La presidente Marini vorrebbe un “tecnico” – si fa il nome del prof. Luca Ferrucci – per ricoprire l’incarico con le deleghe all’economia. Nell’accorpamento dei settori, per la riduzione del numero degli assessori, si sta pensando a mettere insieme sanità e welfare, poi agricoltura insieme a turismo e cultura, urbanistica con l’ambiente, lavori pubblici e trasporti e un’area che comprenda bilancio e sviluppo economico. La Marini, che ha tenuto a lungo la delega alla sanità nella legislatura passata, dovrebbe tenere per sé tutta l’area che comprende la programmazione legata ai Fondi europei.

 

I grillini (e non solo) fanno ricorso

Da più parti si è levata un’accusa di incostituzionalità contro la legge elettorale regionale

La proclamazione degli eletti da parte dell’ufficio centrale regionale – alla corte d’Appello – ha di fatto avviato la decima legislatura regionale, e così la presidente Catiuscia Marini e i 20 consiglieri sono entrati in carica.

Ma c’è una prima novità nel Movimento 5 stelle: eletta Maria Grazia Carbonari (1.085 voti) con 4 voti in più rispetto a Claudio Fiorelli (1.081). Gli stessi grillini hanno annunciato un ricorso al Tar contro la legge elettorale.

I deputati Filippo Gallinella e Tiziana Ciprini hanno spiegato che “per la difesa dei principi di democrazia e di rappresentanza territoriale, presenteremo subito dopo la proclamazione degli eletti, come prevede la legge, un nuovo ricorso, questa volta al Tar, contro l’Umbricellum. Ricorso presentabile sia dai candidati che dagli elettori. Siamo convinti che il Movimento 5 stelle e i suoi sostenitori siano stati penalizzati dalla nuova legge elettorale dell’Umbria, che prevede meccanismi manifestamente incostituzionali”.

“La nuova legge elettorale – ha sottolineato Gallinella -, votata a febbraio da palazzo Cesaroni, è stata tagliata e cucita su misura per il Pd per frenare l’emorragia di consensi, a garanzia dello status quo. Una legge ostile al pluralismo politico e sorda alla domanda di cambiamento urlata il 31 maggio scorso dagli elettori. Una legge ‘salva poltrone’, lesiva della rappresentanza territoriale”.

Va ricordato che diverse formazioni politiche hanno presentato ricorso contro la legge elettorale, considerata incostituzionale.

Intanto, con la proclamazione degli eletti sarà possibile costituire i gruppi consiliari ed entro il prossimo 30 luglio – cioè a 60 giorni dalla data di svolgimento delle elezioni – sarà convocata la seduta di insediamento del nuova Assemblea da parte del consigliere regionale più anziano di età. Contestualmente verrà eletto l’Ufficio di presidenza, che è composto dal presidente dell’Assemblea legislativa e da due vice presidenti. Per eleggere il Presidente nelle prime tre votazioni è necessaria la maggioranza di 4/5, cioè 17 consiglieri. Dalla quarta votazione in poi sarà sufficiente la maggioranza assoluta, quindi 11 consiglieri.

Una volta eletto il Presidente, si voteranno i due vice presidenti con la procedura del voto limitato: una modalità che consente alle opposizioni di essere rappresentate perché ogni consigliere può esprimere una sola preferenza. Nella prima seduta successiva, la presidente Catiuscia Marini esporrà il programma di governo e presenterà i componenti della Giunta regionale.

 

AUTORE: E. Q.