Cinque spettacoli di alto livello al Teatro Romano

Inizia a Gubbio la 41a Stagione Spettacoli classici

S’inaugura stasera alle ore 21.15 al Teatro Romano di Gubbio, con la commedia I giganti della montagna di Luigi Pirandello la 41a stagione di spettacoli classici organizzata dal Teatro Stabile dell’Umbria. I giganti della montagna è l’ultimo grande testo incompiuto di Pirandello: nella villa della Scalogna, solitaria in una valle deserta, vivono Crotone e i suoi “Scalognati”. E’ una piccola comunità, non di cittadini lavoratori, come la nuova colonia, ma di poeti che guardano con gli occhi trasognati, e c’è chi li amministra secondo le leggi della povertà che escludono il superfluo. La rappresentazione sospesa tra favola e realtà vede nei panni del protagonista uno dei nostri maggiori artisti, Mariano Rigillo diretto da Maurizio Panici. Mercoledì 1’agosto la Compagnia dei Giovani del Teatro Stabile delle Marche mette in scena con freschezza e vitalità Don Giovanni di Molière con la regia di Giampiero Solari. Lo spettacolo pieno di ritmo e musica, nel rispetto del carattere farsesco del testo, alterna comicità, senso morale e metafisico fino al precipitare degli eventi. Re Lear di Shakespeare sarà, invece, in scena domenica 5 agosto con Nando Gazzolo e la regia di Nucci Ladogana. Questo adattamento fa perno sulla centralità della figura del re, interpretato con maestria da Nando Gazzolo, che, tradito negli affetti, deluso dalle aspettative, avvertendo ormai prossima la fine e superata la tempesta che si scatena nel suo animo provato, si avvia rassegnato verso una disperata solitudine, alleviata soltanto dal suo Giullare. Un allestimento importante Anfitrione di Plauto firmato da Michele Mirabella, noto al pubblico anche come conduttore di trasmissioni televisive di successo, è in programma il 10 agosto e vedrà come protagonisti il comico Maurizio Micheli e la brillante Brigitta Boccoli. “L’idea guida per mettere in scena l’Anfitrione – dice il regista Mirabella – nasce da forti suggestioni. La forza di Anfitrione e Sosia che evocano questioni che sono trapassate dal mondo romano al nostro per vie misteriose e impalpabili e la sorridente e sovversiva iconoclastia di Plauto che, lungi dall’essere il mestierante abile, ma un po’ superficiale che ci hanno abituato a conoscere, abbatte come birilli alcuni dei più radicati e marmorei tabù dell’antichità. Ci è poi piaciuto affrontare la questione della lingua con i suoi tic, i suoi lapsus, le maniere teatralissime, le parlate metriche e il recitar cantando”. La rassegna si concluderà lunedì 13 agosto con I due gemelli veneziani di Carlo Goldoni nella versione ideata da Titino Carrara e si basa su uno fra i più antichi canovacci di Commedia dell’Arte; la messa in scena, presentata a Gubbio, nasce dal ricordo del carro dei comici che, una volta raggiunto il luogo della rappresentazione, si trasformava in un palco per gli attori.

AUTORE: Luca Verdolini