Con l’estate, appello pro donazione sangue

Avis. Aumentano i donatori, ma non abbastanza, e i prossimi mesi sono critici

Gli umbri sono generosi anche nel donare il sangue, che però non basta per le esigenze della popolazione e degli ospedali della regione. Ed in estate la situazione si aggrava, perché anche i donatori abituali vanno in ferie… Se ad esempio il fabbisogno mensile umbro è di 4.000 donazioni, nel periodo estivo mediamente sono 3.300. La rete nazionale riesce a colmare il gap, ma l’Italia deve spendere 7-800 mila euro l’anno per acquistare all’estero sangue ed emoderivati. Si sta inoltre valutando, con opinioni diverse, la possibilità di una raccolta mobile del sangue con una automoteca attrezzata che si sposta sul territorio. In occasione della “Giornata mondiale del dono del sangue” svoltasi il 14 giugno, l’Avis Umbria ha illustrato a Perugia il quadro della situazione.

Un primo dato è che i donatori sono il 5,6% della popolazione, una percentuale che secondo gli ultimi dati Istat colloca l’Umbria al quarto posto in Italia in questa classifica della generosità. Il loro numero è in costante crescita: 40.007 nel 2009, 41.787 nel 2010, 42.869 nel 2011. Solo che nei primi cinque mesi di quest’anno l’aumento è stato appena dello 0,19%, un ritmo molto più lento rispetto agli anni precedenti, mentre per raggiungere l’autosuffcienza del sangue nei nostri ospedali – ha detto il vice presidente regionale dell’Avis, Andrea Casale – ci vorrebbero almeno un altro 5% in più di donatori. Una decina di persone in più al giorno pronte a donare il loro sangue. Purtroppo la crisi economica sembra incidere anche sulla buona volontà. “Oggi – ha sottolineato Casale – con contratti di lavoro precario ed atipico, non tutti i datori di lavoro sono disponibili a concedere il giorno di libertà, regolarmente retribuito, a chi chiede di recarsi a donare. Per questo è necessario puntare a nuove forme di sensibilizzazione”. In provincia di Terni sono state raccolte più di 7.000 firme per chiedere di attivare un servizio mobile per la raccolta del sangue. Petizione e firme che il presidente dell’Avis di Terni Dino Jannaccio ha consegnato al presidente del Consiglio regionale Eros Brega proprio nella Giornata dedicata alla donazione. La raccolta mobile di sangue – ha spiegato Jannaccio – è un servizio che solo in Umbria non esiste, e che invece è indispensabile per “recuperare quei donatori che a seguito dell’accorpamento di alcuni ospedali umbri non possono, anche per problemi con i permessi di lavoro, affrontare viaggi di parecchi chilometri per raggiungere i nuovi centri di prelievo”.

Dibattito sulla utilità della raccolta mobile

A sfavore della “raccolta mobile” del sangue si è pronunciato il vice presidente regionale dell’Avis, Andrea Casale, ricordando che l’assemblea regionale dell’Avis, tenutasi ad aprile a Todi, ne “ha ribadito l’esclusione” per favorire invece “un aumento dei punti di raccolta fissi, nel rispetto delle norme di qualità e sicurezza sia per i donatori che per i riceventi”. Al momento – ha aggiunto – “non ci sono elementi e un progetto definito che possano farci cambiare idea. Valuteremo comunque i requisiti di efficacia, sicurezza e convenienza economico-gestionale della ipotesi autoemoteca”. Insomma, sottolinea l’Avis, l’obiettivo comune all’interno della associazione, a Perugia come a Terni, è quello di incrementare la raccolta del sangue nelle condizioni di massima sicurezza per chi lo dona e per chi lo utilizzerà. Sul come farlo la discussione è ancora aperta.

A proposito della richiesta di aumentare i punti di prelievo, l’assessore regionale alla Sanità Franco Tomassoni ha ricordato lo sforzo che la Regione sta facendo per salvare il sistema sanitario dalla crisi in atto e dai continui tagli alla spesa pubblica. Subito dopo l’estate, ha detto Tomassoni, “riuniremo un tavolo di lavoro con le associazioni dei donatori per affrontare tutti i problemi logistici ed organizzativi, compresa la scelta più razionale ed idonea da fare, anche rispetto al possibile utilizzo dell’autoemoteca”.

La necessità di sensibilizzare ulteriormente i cittadini a “compiere un gesto di alto valore etico e sociale” è stata sottolineata dal presidente del consiglio regionale Eros Brega. Questi ha ricordato che nelle scorse settimane l’assemblea ha approvato all’unanimità un documento il quale impegna la Giunta a sostenere e promuovere al massimo l’attività di raccolta del sangue svolta da Avis e Croce rossa e la cultura della donazione, ed a riconoscere il ruolo delle associazioni. Brega ha anche ringraziato tutti i donatori dell’Umbria ed ha auspicato che lo passono diventare anche quei consiglieri regionali che ancora non lo sono.

Chi dona il sangue, in sintesi, è generoso con gli altri e previdente per la propria salute.

AUTORE: Enzo Ferrini