Con lo stesso ministero che svolgono gli angeli

Fratta Todina. Il Vescovo presiede l’“investitura” di cinque nuovi ministranti

Cavalletti Francesco, Falconi Aurora, Iacob Andrea, Paggelli Moreno, Tavoloni Giorgio, l’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, nella parrocchiale di Fratta Todina, guidati dalla inossidabile suor Gemmina Gasbarro, durante la messa celebrata dal vescovo mons. Giovanni Scanavino, sono stati ammessi tra i ministranti. Io sono un nostalgico di quando ci chiamavamo “chierichetti”, piccoli chierici, piccoli preti, poi da grande qualcuno lo diventava davvero, ma tant’è. Oggi il termine “ministrante” pare riesca a far comprendere meglio il suo significato. Deriva, infatti, dal latino ministrans, cioè colui che serve, secondo l’esempio di Gesù che non ha esitato a servire per primo e che invita anche noi a fare la stessa cosa amando i nostri fratelli. Il ministrante svolge un vero e proprio servizio liturgico come i lettori, gli accoliti, i cantori, un compito speciale, originale, bello che concorre a mostrare la Chiesa come una sinfonia d’amore in cui è possibile scorgere il volto di Dio. Ora vi narro questa bella e straordinaria esperienza di Fratta Todina. Il rito dell’ammissione è semplice ma al tempo stesso solenne. Dopo l’omelia sono stati presentati al Vescovo e alla comunità parrocchiale i ragazzi che desiderano svolgere il servizio liturgico e che dopo aver pronunciato l’eccomi sono stati così accolti: “Figli carissimi – ha detto mons. Scanavino -, il Signore vi chiama al suo servizio e ben volentieri noi vi accogliamo. Voi divenite ministranti dell’altare e collaboratori del sacerdote per lo svolgimento delle celebrazioni liturgiche con ordine e amore. Questo servizio, cari ministranti, vi aiuta a stare più vicino a Gesù che è presente nel tabernacolo. Volete servire – ha chiesto il Vescovo – il Signore e la comunità con gioia?”. “Sì, lo vogliamo”, hanno risposto ad una voce. “Sapete che il vostro servizio può essere paragonato a quello degli angeli?” “Sì, lo sappiamo”. “Sono contento – ha detto il Vescovo – dei vostri buoni propositi e ringrazio il Signore. Vi ammetto tra i ministranti. Il Signore vi aiuti e la collaborazione dei vostri genitori sia di sostegno per un servizio fedele e generoso”. Al termine del corale rendimento di grazie il Vescovo ha benedetto e consegnate le tunichette: “Ricevete queste vesti, simbolo di purezza e segno del vostro servizio attorno all’altare”.Dopo averle indossate con la collaborazione dei genitori, i ragazzi hanno raggiunto i loro compagni per iniziare il servizio all’altare. Questa di Fratta è una delle belle realtà della nostra diocesi. Sono ben 34 i ministranti formati in tanti anni di lavoro da suor Gemmina, Ancella dell’Amore Misericordioso che è di comunità a Fratta Todina, comunità fondata dalla venerabile Madre Speranza insieme al Centro per disabili, e che si spende dal 1980, senza sosta, presso la parrocchia per la crescita della vita cristiana dei ragazzi, per la loro formazione liturgica e la conoscenza degli arredi sacri. Mi piace concludere con alcune parole di Benedetto XVI rivolte ai ministranti per il raduno internazionale di quest’anno a Roma: “Svolgete con amore, con devozione e con fedeltà il vostro compito di ministranti. Preparatevi bene alla santa messa. Aiutando i vostri sacerdoti nel servizio all’altare contribuite a rendere Gesù più vicino, ad essere sempre più presente nel mondo, nella vita di ogni giorno, nella Chiesa e in ogni luogo… È un compito importante, che vi permette di essere particolarmente vicini al Signore e di crescere come suoi veri amici… Anche voi comunicate ai vostri coetanei il dono di questa amicizia, con gioia, con entusiasmo, senza paura”.

AUTORE: Antonio Colasanto