#$Confido nella vostra onestà perché si evitino irregolarità#$

Mons. Grandoni scrive al nuovo Consiglio dell/Opera del Duomo di Orvieto

Dopo lunga gestazione, dovuta anche alla dolorosa scomparsa dell/ex presidente sen. prof. Romolo Tiberi, oltre a motivi interni ed esterni di ordine burocratico, con Decreto del 4/9/2001, il Ministro degli Interni ha nominato il nuovo Consiglio per l/Opera del Duomo, che risulta così composto. Di nomina ministeriale: dott. Fabio Ciolfi, già funzionario della Cassa di risparmio di Orvieto, dott. Attilio Attioli, medico chirurgo presso l/Ospedale di Orvieto, dott. Aldo Mattioni, medico chirurgo dentista, presidente del Comitato di presidenza dell/Assemblea dei soci della Fondazione della Cro di Orvieto, arch.prof. Renato Bonelli, professore emerito di Architettura presso la Università de La Sapienza di Roma, ten col. Renzo Marziantonio, comandante del presidio aeronautico di Orvieto. Di nomina vescovile: dott. Massimo Bracaccia, medico chirurgo presso l/Ospedale di Orvieto, dott. Marcello Guidi, ambasciatore a riposo. Il vescovo, di Orvieto-Todi, mons. Decio Lucio Grandoni ha fatto pervenire ai suddetti nominati la seguente lettera aperta, che riportiamo per intero.#$Ai membri del Consiglio di amministrazione dell/Opera del Duomo#$ #$Dopo 7 mesi dalla scadenza del vecchio Consiglio di amministrazione dell/Opera del Duomo di Orvieto, il Ministro degli Interni ha finalmente nominato i cinque membri di sua competenza e l/Ente ha ora la sua Amministrazione. A tutti porgo il mio cordiale saluto e augurio di buon lavoro. Dato però lo stretto rapporto che esiste (pur nella reciproca indipendenza) tra il Vescovo, il Capitolo cattedrale, la parrocchia di S. Maria della Stella e l/Opera del Duomo, non posso non fare loro presenti alcune difficoltà. Su richiesta del Prefetto di Terni avevo proposto, nello scorso marzo, cinque nomi per la nomina dei cinque consiglieri da parte del ministero degli Interni. Fino al presente le mie proposte sono state sempre totalmente accolte. Questa volta dei cinque nomi da me proposti tre sono stati scartati. E/ così uscito un ingegnere, un avvocato ed un ragioniere esperto di tecnica bancaria e di finanza. Al loro posto sono stati nominati due medici ed un professore universitario emerito. Appare subito evidente che, dal punto di vista delle competenze, il nuovo Consiglio appare assai meno efficiente di quello che io avevo proposto. In questa lunga attesa si è insinuata la supposizione (che io ritengo certezza) che qualche partito del centro-destra abbia preso l/iniziativa di imporre la nomina di alcuni consiglieri. Debbo quindi lamentare subito una interferenza partitica, che mai c/è stata nel passato da parte di nessuna forza politica. Ma non basta. Si è scritto sulla stampa che il tutto sarebbe stato fatto per garantire la nomina di una determinata persona a direttore del Museo dell/Opera del Duomo. Si parla addirittura di richiamo alla disciplina di partito. A questo proposito faccio loro presente che il compianto presidente prof. sen. Romolo Tiberi, d/intesa con tutti i membri del precedente Consiglio, aveva ipotizzato la nomina di una importante personalità culturale a direttore onorario del Museo, evitando l/ingente onere che deriverebbe all/Opera dalla nomina di un funzionario a tale incarico. Ma la cosa è ancora più grave, perché appare evidente che la scelta di un eventuale direttore del Museo avrebbe carattere politico. Leggo infatti su La Nazione del 17 ottobre: Il futuro presidente dell/Opera del Duomo dovrà compiere tra i suoi primi atti quello di nominare il responsabile del futuro Museo, che sorgerà nella omonima piazza Duomo. Ruota intorno a questo elemento la vera corsa alle poltrone che si è scatenata per il rinnovo dell/Ente. In lizza ci sono già alcuni nomi. Il direttore del Museo dovrà raccordarsi con il Ministero per far partire quanto prima l/ambizioso progetto, il cui costo complessivo supera i due miliardi. In ambienti vicini al centro-destra si fa notare che la nomina di un esperto vicino al Governo possa rappresentare un importante viatico per eliminare quegli intoppi burocratici che si sono verificati nel corso degli ultimi mesi, quando il progetto del grande museo si è di fatto congelato#$. Sono sbalordito! E purtroppo il tutto potrebbe essere vero! Ora spetta a loro assumersi questa grave responsabilità e confido nella loro onestà perché non avvengano cose irregolari. Desidero anche rendere Loro noto che questi sono i problemi più gravi ed urgenti del nostro Duomo: la sistemazione dell/altare per permettere un regolare svolgimento delle celebrazioni liturgiche; la soluzione del problema del riscaldamento del Duomo, non più rinviabile; l/isolamento della Cappella del Ss.mo Sacramento perché ci sia uno spazio adibito esclusivamente alla preghiera ed alla adorazione. Si dovrà anche spostare l/antico reliquiario del S. Corporale perché la cappella non sia una specie di museo: si potrà riporre nel suo luogo originario (senza più spostarlo per la Processione del #$Corpus Domini#$) o trasferirlo in altra zona. Confido che vorranno dedicare la Loro attenzione a questi tre problemi. Voglio sperare che gli ottimi rapporti con tutte le amministrazioni che si sono succedute nei quasi 27 anni del mio Episcopato non vengano compromessi nel futuro. Rinnovo i più cordiali saluti#$. Orvieto, 23 ottobre 2001

AUTORE: + Decio Lucio Grandoni