CORCIANO. La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta è uno scrigno di storia ed arte

La parrocchia di Corciano, oggi comprensiva anche del territorio dell’antica comunità di Taverne, è da sempre emblema di fede, storia e cultura. Oggi, sorgono al suo interno ben 8 luoghi sacri, alcuni tuttora officiati, memoria di un passato ricco di devozione e testimonianze.

Sovrintende su tutte la chiesa madre di Santa Maria Assunta, già edificata nel 1254 divenuta Pieve nel corso del 300, per la quale il maestro Pietro Vannucci detto il Perugino, “divino” maestro di Raffaello, nel 1513 dipinse la Pala dell’Assunta, celebre capolavoro e espressione tangibile di quel linguaggio maturo da sempre stimolo per i fedeli alla preghiera intimistica che conduce alla comunione con l’Eterno. All’interno di questo prezioso scrigno di spiritualità e di bellezza, accanto all’Altare con i misteri del Rosario, dipinto da Benedetto Bandiera, al Crocifisso del cortonese Francesco Fabbrucci di Cortona, agli affreschi del Battesimo di Cristo e all’altare del Sacro Cuore realizzati dal sacerdote corcianese don Guerriero Giappesi, è conservato un antico gonfalone di Benedetto Bonfigli. Il manto aperto della Mater misericordiae qui raffigurata accoglie in un materno abbraccio il castello e il popolo di Corciano che, con devozione, si offrono alla protezione della Vergine, accompagnati dai santi intercessori Agostino e Sebastiano.

Domenica 24 giugno Umbria Radio trasmetterà in diretta la messa delle ore 11.30 celebrata presso la chiesa di Santa Maria Assunta a Corciano. La messa sarà presieduta dal parroco don Fabrizio Fucelli e animata dal coro polifonico Santa Maria Assunta.

Il gonfalone, ossia stendardo processionale, ogni 15 agosto, viene condotto per le vie del castello da fedeli abbigliati con costumi tardo quattrocenteschi per rievocare e sugellare l’antico patto tra popolo e divino. Il corteo storico, ideato da don Franco Pulcinelli, parroco di Corciano di cui quest’anno si ricorda il decennale della scomparsa, è giunto alla sua 50° edizione. Ogni chiesa e ogni opera e con esse le raccolte museali d’arte sacra, quella della Pievania intitolata al pittore corcianese Giuseppe Laudati, presso San Cristoforo e l’altra, presso San Francesco, raccontano di questo binomio inscindibile fatto di sacro e bello, di fede e storia, di religiosità e popolo.

Gli abitanti di questo territorio sono sempre stati sensibili e premurosi verso le opere caritatevoli, sia nel prestare il proprio contributo per la realizzazione di manufatti artistici, costruzioni e restauri vari, che nell’offrire aiuto e soccorso in caso di bisogno. Nacquero per questo motivo, secoli addietro, le confraternite, associazioni laicali finalizzate ai vari bisogni che una comunità si trovava a fronteggiare: dall’istruzione dei ragazzi alla sepoltura degli indigenti, dalla cura dei malati alla santa Comunione agli infermi. Sono ancora 7 le confraternite esistenti, 6 a Corciano e una a Taverne, tutte con la propria storia fatta di uomini e sacrifici nel nome di un nobile sentimento: la solidarietà. Questa eredità si è anche concretizzata con la nascita di molte associazioni che, sotto l’egida dell’aggregazione e del volontariato, si occupano di eventi culturali, musicali, sportivi e ricreativi animando in ogni momento dell’anno la realtà territoriale.

Una delle manifestazioni più suggestive, proprio per la peculiarità che la contraddistingue, è il presepe monumentale che si svolge per le vie del centro storico di Corciano. Le statue vestite all’antica animano scene di vita e mestieri ormai dimenticati e, come in una sacra rappresentazione, permettono al visitatore di farsi un tutt’uno con l’epifania di Cristo fatto uomo.

 

AUTORE: don Fabrizio Fucelli, Alessandra Tiroli