Cosa cambia, se il manager è donna?

IMPRESE. Convegno Aidda sul tema “Di padre in figlio… di madre in meglio”

“In Italia le imprese familiari sono 9 su 10 e generano l’80% del Pil ed il 75% della forza lavoro. Rappresentano quindi una componente fondamentale dello sviluppo della nostra economia e della nostra società civile; al cui interno le donne, molto spesso, come imprenditrici e manager, hanno un peso decisivo nella loro conduzione, favorendone la crescita e garantendone la continuità. Da sempre la donna ha esercitato un ruolo di delicato equilibrio tra le aspettative della famiglia e le esigenze dell’impresa, senza tralasciare il suo ruolo di costruttrice e animatrice di processi di inserimento dei giovani, di crescita della loro personalità, della loro professionalità e della loro imprenditorialità”. Riflessioni fatte da Maria Rita Mantovani Cucchia, presidente della delegazione Umbria di Aidda (Associazione imprenditrici e donne dirigenti d’azienda), che ha promosso l’incontro tenutosi venerdì 30 presso la sede della Luisa Spagnoli, azienda simbolo dell’imprenditoria femminile e dell’italian style. “Di padre in figlio… di madre in meglio – La continuità e la crescita d’impresa declinate al femminile” il titolo del convegno, che aveva come relatore l’ing. Sergio Cimino, presidente di Rce Consulting, società di consulenza specializzata nel family business e docente di Strategia d’impresa. La relazione ha fornito interessanti stimoli alla tavola rotonda brillantemente moderata dal direttore del Corriere dell’Umbria Anna Mossuto, cui hanno partecipato Nicoletta Spagnoli, amministratore delegato della Luisa Spagnoli, pronipote della fondatrice dell’azienda, ma anche della Perugina, Cristina Nonino, amministratore delegato con le sorelle Antonella ed Elisabetta della Nonino, antica e prestigiosa distilleria friulana, e la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. Nell’incontro è emerso che non esistono regole d’oro universali per gestire al meglio il passaggio generazionale, coniugando lo sviluppo e la continuità dell’impresa con l’armonia familiare, ma occorre inserire per tempo i giovani che lo desiderano all’interno dell’azienda, per poter apprendere dall’esempio e dall’esperienza dei senior, facendoli magari affiancare da manager e consulenti esterni. La presidente Marini ha ricordato come i dati indichino che i Paesi con più donne nella dirigenza delle imprese siano quelli che raggiungono le migliori performance, perché le donne hanno la possibilità di esprimere le loro doti migliori, come quelle di mediazione, di intuitività, di capacità di relazione e di ascolto. Alla tavola rotonda è seguito un ampio dibattito con testimonianze ed approfondimenti che hanno dato un ulteriore valore aggiunto agli stimoli forniti dal relatore e dai discussant.

AUTORE: Alberto Mossone