Cos’altro è lecito fare… mentre si adora

Caro don Francesco, l’adorazione eucaristica dovrebbe essere un momento di riflessione e silenzio davanti al Signore. Chiedo: si può utilizzare quel tempo per recitare il rosario e accostarsi al sacramento della confessione?

P.

Cara P., l’adorazione eucaristica è uno dei momenti più intensi di preghiera – oltre chiaramente alla celebrazione eucaristica – che la Chiesa ci ha consegnato. Infatti questa pratica ci porta ad approfondire il Mistero pasquale celebrato nella messa, a stare in intima unione con il Signore, a presentargli il nostro cuore carico delle nostre preoccupazione e di quelle del fratello, a intercedere per il mondo, a disporre il nostro animo alla celebrazione del memoriale del Signore. Tanti i motivi per cui adoriamo e diverse le modalità con cui lo si può fare.

Certamente, quando ci troviamo di fronte a Gesù presente nell’eucarestia, il primo dei linguaggi rituali da dover utilizzare, e direi sfruttare, è quello del silenzio. La contemplazione silenziosa non porta solo a porre la nostra attenzione al Mistero pasquale, ma anche ad ascoltare cosa il Signore ha da dirci, cosa vuole suscitare nei nostri cuori e nelle nostre menti.

Altresì, non possiamo escludere l’aiuto che la lettura della Parola di Dio, i canti e le preghiere possono dare per con-durci passo dopo passo verso una contemplazione che non sia vuoto silenzio. Per questo durante l’esposizione dell’eucarestia è permesso pregare comunitariamente, non dimenticandosi però un congruo tempo di silenzio.

Detto questo, quindi, non vedo sbagliato adempiere il compito della preghiera attraverso il rosario, che altro non è che la meditazione orante dei misteri della vita di Gesù. Per quanto riguarda invece la concomitanza dell’adorazione con la celebrazione della riconciliazione, i due Rituali non danno indicazioni in merito, cosa che invece fanno per la celebrazione della messa, da non sovrapporre all’adorazione e alla penitenza.

Se in linea generale, a mio parere, le diverse celebrazioni non devono essere mescolate, per rispettare la sapiente dinamica rituale di ciascuna, per quanto riguarda l’adorazione eucaristica e il sacramento della riconciliazione non vedo l’inopportunità di svolgerle insieme. Ce lo testimonia anche Papa Francesco dal 2014 con l’iniziativa “24 ore per il Signore”, promossa dal Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, che si è rivelata occasione preziosa per accostare i fedeli al sacramento della riconciliazione e all’adorazione eucaristica attraverso l’apertura anche notturna di alcune chiese.

Quindi nulla di errato, purché questa modalità di celebrare insieme le due cose non sia la regola, onde evitare di snaturare la peculiarità delle due diverse azioni rituali.

 

AUTORE: Don Francesco Verzini