Da ‘primo della classe ‘ ad apostolo

DIOCESI. Si apre l'anno pastorale dei giovani. Il primo, riuscito incontro con il nuovo Vescovo era incentrato sul tema della conversione in san Paolo e san Francesco

È iniziato, con l’incontro di mercoledì 3 ottobre alle ore 21, vigilia della festa di san Francesco, l’anno pastorale per i giovani della diocesi di Città di Castello. Circa trecento i giovani che hanno partecipato alla serata, che si è svolta nella chiesa di San Domenico, alla presenza del vicario generale mons. Franco Sgoluppi e del vescovo Domenico Cancian, al suo primo incontro ufficiale coi ragazzi della diocesi. L’incontro è stato condotto da don Livio Tacchini ed incentrato sul confronto tra le due figure del Santo assisano e di san Paolo, ed in particolare sulla loro conversione. Quella di san Paolo è soprattutto una conversione ‘a’, una conversione a Gesù Cristo, per lui che era sempre stato quello che noi oggi definiremmo il più bravo, ‘il primo della classe’. ‘Circonciso l’ottavo giorno… persecutore della Chiesa, irreprensibile quanto alla giustizia che deriva dall’osservanza della legge’, come si definisce egli stesso nella Lettera ai Filippesi. Quella di san Francesco viene invece vista come una conversione ‘da’, cioè una conversione da una vita dissoluta, dedita ai piaceri sensuali e mondani. In un clima di preghiera, i giovani hanno ascoltato con attenzione gli spunti di riflessione proposti e le letture, accompagnate dalla proiezione di alcune diapositive. Sono stati poi invitati alla conversione, a vincere tutte le resistenze che si frappongono all’incontro con Gesù Cristo, a far cadere il proprio ‘io’, simbolicamente rappresentato da un manichino: tutti noi, infatti, come il manichino, siamo solo un pezzo di materia informe e inanimata, se non ci convertiamo al Vangelo. In conclusione, il Vescovo ha rivolto le sue parole alla comunità dei giovani. ‘Cari giovani, vi confesso che ho un po’ di paura ‘ ha esordito mons. Cancian ‘ perché non so se riuscirò a trovare le parole adatte a voi, ma comincio col dirvi che vi voglio bene!’. Il Vescovo ha poi, molto umilmente, parlato della sua conversione che non è stata, come quella di Francesco e Paolo, folgorante e improvvisa, ma si è realizzata gradualmente con il tempo, e continua a compiersi ogni giorno. Ha quindi ricordato quattro momenti fondamentali nella sua conversione, da quando, ancora bambino, si recò per studiare a Collevalenza, fino alla recente nomina a vescovo della nostra città. Con parole semplici ma precise, il Vescovo è subito riuscito ad entrare in sintonia con i giovani, per i quali sarà sicuramente una guida, un padre e un pastore.

AUTORE: Marco Montedori