Dalla parte di quelli che chiedono asilo

CARITAS. Incontro sul fenomeno immigrazione e i relativi Trattati

Nell’ambito della mostra fotografica “Ad occhi chiusi”, lo scorso mercoledì 2 maggio ha avuto luogo nella “sala degli specchi” del Circolo degli Illuminati l’incontro “Dall’altra parte della storia: accoglienza e diritto di asilo”, organizzato dalla Caritas di Città di Castello. Nell’iniziativa, aperta dalla lettura di un racconto, della giornalista Sara Scarabottini, i relatori Marco Gambuli e Alberto Bigi hanno trattato di alcuni aspetti legati all’immigrazione.

Dopo un’introduzione di don Paolino Trani è così stata la volta dell’avvocato Marco Gambuli, il quale ha esordito presentando brevemente le tappe che hanno portato alle attuali politiche sull’immigrazione. Dopo le Guerre mondiali e con oltre 20 milioni di migranti in tutto il mondo – come ha spiegato l’esperto – più di 100 nazioni si sono trovate a riflettere sull’emigrazione. Tutto è poi sfociato nel Trattato di Ginevra del 1951. “Le motivazioni che hanno portato a questi trattati – ha aggiunto Gambuli – sono diversi, ma il presupposto è unico: la persecuzione. Gli stati firmatari, allora, hanno cercato di costituire una forma di tutela massima per le persone che rischiano di vedersi negati i diritti fondamentali dell’uomo”.

L’ospite ha poi presentato alcune esperienze dirette, descrivendo anche il modus operandi delle Commissioni che appena un anno fa, in Italia, si sono trovate ad affrontare l’emergenza legata all’immigrazione proveniente dal Nord Africa.

Di seguito il microfono è passato a Alberto Bigi, agronomo che coopera da 7 anni in zone povere del pianeta. “La migrazione – ha dichiarato Bigi – è un trauma, pertanto servono cause molto forti per spingere una persona ad abbandonare tutto e partire. Bisognerebbe innanzitutto capire meglio quali siano le cause e le storie che spingono queste persone ad abbandonare il proprio Paese”.

I problemi economici vanno di pari passo con quelli politici e sociali, così, come ha fatto notare anche l’ospite, oggi sono per lo più del Terzo mondo le persone che emigrano in cerca di rifugio o di una condizione di vita migliore. La cooperazione – ha aggiunto il relatore – cerca, nonostante tanti problemi e anche molti ostacoli, di risolvere i problemi alla base di queste situazioni di crisi in cui versano gli stati più poveri. “La cooperazione – ha concluso Bigi – è uno strumento di politica estera che ha l’obiettivo di ridurre le distorsioni dell’attuale modello economico, intervenendo sia in situazioni di emergenza quando sono richiesti interventi rapidi e veloci per arginare una situazione di crisi momentanea, sia per migliorare la vita delle persone con progetti di lavoro e di sviluppo in vari settori”.

AUTORE: Francesco Orlandini