Diocesi di Assisi ed ecologia: intervista a Stefania Proietti

Intervista a Stefania Proietti, della Commissione diocesana per la custodia del creato, sulle emergenze e sulle iniziative nel territorio
Stefania Proietti durante  un incontro
Stefania Proietti durante un incontro

“Custodire e coltivare il creato in un futuro sostenibile”: questo il tema recentemente trattato durante un ciclo di incontri promosso dall’Uvisp di Bastia (fondato e diretto da p. Giorgio Roussos) in collaborazione con la Commissione diocesana problemi sociali e lavoro, giustizia, pace, custodia del creato diretta da don Raniero Menghini. Di tale Commissione risulta referente per il settore custodia del creato Stefania Proietti, docente presso la facoltà di Ingegneria dell’Università di Perugia, relatrice ufficiale in occasione degli appuntamenti programmati nel citato corso di approfondimento. La competenza acquisita le è valsa titoli e riconoscimenti a livello nazionale e il diretto coinvolgimento, anche come organizzatrice, nello specifico gruppo di studio della Cei. Qualche domanda.

Quanto risulta “intaccato” il territorio diocesano dalla crisi ambientale?

“La crisi ambientale non si limita al solo inquinamento atmosferico. Uno dei problemi che viviamo nel territorio diocesano è quello del dissesto idrogeologico collegato al consumo di suolo o altre cause antropiche, basti pensare ad alcune zone colpite da frane o dalla persistenza di acque sotterranee inquinate”.

Quali le conseguenze più evidenti legate ai cambiamenti climatici?

“Anche nel nostro territorio si registrano anomalie nei fenomeni metereologici: il mese di novembre 2013, tanto per fare un esempio, è stato il più caldo registrato nella storia della Terra dal 1880. Questo genere di eventi provoca anomalie negli ecosistemi e danni alle colture agricole e alla biodiversità”.

Come possono e devono intervenire le istituzioni pubbliche?

“A livello globale esiste la convenzione quadro delle Nazioni Unite (1992). Ma anche le istituzioni locali (Regione, Provincia, Comuni) hanno un ruolo fondamentale: vigilare sul territorio e difendere il paesaggio, incentivare il risparmio energetico e le fonti rinnovabili, disincentivare il consumo di suolo o la produzione di rifiuti, implementare il sistema di acquisti verdi che premia nei bandi di gara le forniture di materiali e prodotti sostenibili”.

Quali iniziative ha già assunto la nostra diocesi?

“Grazie all’attenzione del vescovo Sorrentino, la diocesi, attraverso la suddetta Commissione, con l’aiuto di alcuni giovani, opera per la divulgazione ed educazione alla custodia del creato nelle scuole, nelle associazioni e in altri ambiti, fermo restando quello che ogni persona può e deve fare nella vita quotidiana. Abbiamo aderito nel 2010 al percorso della Rete interdiocesana dei nuovi stili di vita e realizzato un apposito angolo presso l’Istituto Serafico. Nel 2013, tra le altre iniziative, abbiamo curato insieme alla diocesi di Gubbio l’organizzazione della celebrazione nazionale dell’8a Giornata per la custodia del creato promossa dalla Cei”.

AUTORE: Francesco Frascarelli