Diocesi di Orvieto-Todi in Assemblea. Le tre parole-chiave date dal Vescovo

DIOCESI. Le parole del Vescovo all’As- semblea ecclesiale, con le parole chiave per il nuovo anno pastorale
L’aula con i partecipanti all’Assemblea ecclesiale
L’aula con i partecipanti all’Assemblea ecclesiale

Sabato 12 ottobre a Collevalenza presso l’auditorium del santuario ha avuto luogo l’Assemblea diocesana per l’inizio del nuovo anno pastorale. Alla presenza di presbiteri, diaconi, religiosi, parroci, vicari episcopali, di rappresentanze dei Consigli pastorali e ed economici delle parrocchie e di rappresentanze delle aggregazioni laicali, il vescovo Benedetto Tuzia ha svolto un’ampia relazione di cui riportiamo alcuni passaggi.

“Ho trascorso il primo anno tra voi – ha ricordato all’inizio – incontrando, grazie al Giubileo eucaristico straordinario e all’Anno della fede, le diverse realtà di questa Chiesa di Orvieto-Todi. Ho girato la diocesi in lungo e largo per una prima presa di contatto e con il desiderio profondo di entrare con rispetto nella ricchezza della storia di fede di questo popolo affidato alle mie cure pastorali. Mi sono impegnato in una guida scaturita dalla sintesi di ascolto e di contributi raccolti per far crescere tra noi la stima reciproca, il volerci bene.

Siamo chiamati, infatti, a camminare insieme nella forza dell’amore che si comunica, che edifica e costruisce la comunità fino alle estreme periferie del nostro territorio.

Ci ha aiutato il Giubileo eucaristico e la partecipata esperienza della peregrinatio nelle Vicarie di una delle reliquie minori del miracolo di Bolsena per riscoprire la gioia della fede e per mettere l’eucaristia al centro della nostra azione pastorale.

L’anno pastorale a cui diamo inizio stasera, in maniera corale, deve tendere essenzialmente a questi tre obiettivi: l’eucaristia, la misericordia e l’evangelizzazione”.

Relativamente all’eucarestia, cuore della Chiesa e della fede cristiana, il Vescovo ha sottolineato che il secondo anno giubilare ci sollecita a mettere al centro delle celebrazioni Gesù Cristo realmente presente sotto i segni del pane e del vino. “Questo Giubileo – ha continuato – è anche un evento straordinario di purificazione, un evento di grazia per essere rigenerati nell’anima e nel corpo. Un evento offerto alla nostra partecipazione per riaffermare nella nostra vita il primato di Dio che ricrea, trasforma, dà speranza e purifica la fede di ciascuno. Una porta da aprire. Si, una porta da aprire, come ho più volte ripetuto. Infatti la sfida più impegnativa è aprire la porta del cuore, quella di ogni persona. L’eucaristia non è solo segno, essa efficacemente fa di noi quello che riceviamo, quello che celebriamo. Ci trasforma in ciò che riceviamo! L’apertura del cuore è allora indispensabile per accogliere il dono e lasciarsi trasformare, partecipi del progetto di Dio che è amore e misericordia”.

Passando al secondo obiettivo, mons. Tuzia ha parlato della misericordia come volto dell’eucaristia: “Proprio perché sacramento d’amore, l’eucaristia esprime in sé tutta l’umanità compassionevole di Dio fatto carne, per cui possiamo ben dire che la misericordia è il volto dell’eucaristia, del Dio amore”.

Ha poi ricordato la felice notizia – giunta mentre sta per chiudersi l’Anno della fede, all’inizio di questo nuovo anno pastorale e mentre ci si accinge a vivere il secondo anno del Giubileo eucaristico – della fissazione, il prossimo 31 maggio 2014 a Collevalenza, del rito di beatificazione di Madre Speranza, la quale, con la sua vita e le sue opere, ha con forza annunciato e testimoniato il messaggio dell’Amore misericordioso.

Sulla misericordia di Dio il Vescovo si è soffermato riprendendo le parole da lui scritte recente nel messaggio inviato ai fedeli della diocesi, proprio riguardo a Madre Speranza e alla sua beatificazione.

Infine, parlando di evangelizzazione ha sottolineato che “i cristiani, hanno il ‘dovere’ di portare il Vangelo a coloro che non lo conoscono, perché la vita della Chiesa è missione, è evangelizzazione. C’è oggi l’urgenza di rievangelizzare le nostre città, i nostri paesi: dobbiamo sentirci tutti inviati in missione fino alle lontane periferie esistenziali del nostro territorio per annunciare l’Amore eterno e irrevocabile di Dio, Padre buono. Solo così si possono risanare le lacerazioni del nostro tempo.

La parrocchia – ha in ultimo esortato – si svegli alla missione e alla testimonianza, e diventi vieppiù una comunità di fratelli che vivono di servizio verso e in mezzo alla gente; sia una comunità che, come suggerisce di continuo con il suo magistero Papa Francesco, esca, anche se corre qualche rischio. La nostra sia una Chiesa che si converta e si purifichi per poter accompagnare l’umanità in un rapporto di relazione e di condivisione”.

I prossimi passi da fare

Il vicario generale mons. Antonio Cardarelli, al termine della relazione del Vescovo, ha ricordato come la Nuova evangelizzazione chieda di incontrare Dio amore e misericordia per poter arrivare ai poveri, ai sofferenti, agli ultimi. “Poveri e sofferenti – ha detto – e non povertà e sofferenza; un rapporto dunque di concretezza e d’amore che rende possibile testimoniare questo Dio che è amore e misericordia e che arriva al cuore della gente”. Poi mons. Cardarelli ha indicato come piste di discussione la peregrinatio vicariale, le iniziative per la beatificazione di Madre Speranza e il rilancio delle Unità pastorali per rivitalizzare l’evangelizzazione. I partecipanti all’Assemblea diocesana hanno quindi dato vita a un’ampia discussione. Sacerdoti, religiosi e laici hanno preso la parola offrendo testimonianze e riflessioni legate alla propria esperienza e alla realtà parrocchiale e interparrocchiale in cui sono inseriti, e anche proposte concrete riguardanti le iniziative per il secondo anno giubilare, per la beatificazione di Madre Speranza e il rilancio delle Up. Approfondite, così, le linee di azione per il nuovo anno pastorale, ci si è lasciati con l’impegno di fare degli incontri a livello di Vicaria sui temi proposti dall’assemblea.

Novità in Curia

Nel corso dell’Assemblea, mons. Tuzia ha voluto ringraziare mons. Carlo Franzoni per quanto ha operato in questi anni come vicario generale della diocesi, incarico che ha lasciato perché chiamato dalla Ceu a rettore del Pontificio seminario regionale di Assisi. Ha quindi presentato il nuovo vicario generale mons. Antonio Cardarelli. Entrambi i momenti sono stati sottolineati da lunghi applausi. Il Vescovo ha poi ricordato le nomine dei quattro vicari episcopali per il governo della Curia: don Marcello Cruciani, don Alessandro Fortunati, don Marco Gasparri e don Francesco Valentini. Questi sacerdoti, ha sottolineato mons. Tuzia, non erano “a riposo”, sono tutti parroci di parrocchie anche grandi che hanno accettato questo ulteriore incarico, mettendo a disposizione la loro esperienza e competenza, proprio per aiutarci nel cammino da fare insieme. Un primo frutto scaturito dall’impegno dei vicari con il Vescovo è il calendario diocesano 2013-2014, un utile strumento distribuito in forma cartacea e ora disponibile sul sito www.diocesiorvietotodi.it.

AUTORE: Antonio Colasanto