Dopo 25 anni Goretti consegna il testimone

Assisi-Nocera-Gualdo. Nominato ufficialmente il nuovo Vescovo Domenico Sorrentino

Papa Benedetto XVI ha nominato mons. Domenico Sorrentino nuovo Vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino. L’annuncio è stato fatto nella giornata di sabato 19 novembre in curia – di fronte al clero, alle religiose e ai religiosi (tra cui i custodi delle basiliche di San Francesco e Santa Maria degli Angeli) e alle autorità civili – dallo stesso vescovo mons. Sergio Goretti, il quale lascia il ministero episcopale per raggiunti limiti d’età, dopo aver guidato la diocesi per 25 anni. ‘Una persona molto preparata, completa sotto ogni aspetto’ – così mons. Goretti ha definito il suo successore, che ha svolto diversi incarichi pastorali. Ha lavorato per alcuni anni presso la prima sezione della Segreteria di Stato, poi è stato eletto arcivescovo – prelato di Pompei e infine segretario della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti. E proprio per gli impegni che ancora deve concludere presso la Sede apostolica, mons. Sorrentino tarderà nel suo ingresso ufficiale in diocesi. La data probabile, salvo ulteriori ripensamenti, è quella dell’11 febbraio 2006, festa della Madonna di Lourdes e Giornata del malato. È una scelta che già indica i riferimenti a cui mons. Sorrentino ispirerà il suo ministero: l’amore e l’imitazione della Madonna e l’attenzione ai sofferenti. Nel frattempo, fino al giorno del suo ingresso in diocesi – ha sottolineato ancora mons. Goretti – io continuerò nel governo pastorale della diocesi come amministratore apostolico. Vicario generale, consiglio pastorale e consiglio presbiterale resteranno in carica fino al giorno dell’arrivo del nuovo pastore’. Mons. Goretti ha letto anche il messaggio inviato da mons. Sorrentino, che saluta fraternamente i fedeli della diocesi e si affida alla collaborazione di tutti i membri della comunità ecclesiale. Parlando all’agenzia Ansa, il pastore uscente ha anche commentato con favore il nuovo ‘motu proprio’ del Papa sulle basiliche di San Francesco e Santa Maria degli Angeli, spiegando che in questo modo si supera il rischio di avere ‘enclave autonome’ dentro la diocesi. Il ‘motu proprio’ di Benedetto XVI segnerà di fatto una ‘profonda riforma’ nella gestione dei luoghi di San Francesco, che, dal punto di vista pastorale, dipenderanno dal Vescovo diocesano e non più direttamente dalla Santa Sede. Non senza alcuni accorgimenti particolari, però. In passato il Papa aveva sottomesso le due basiliche francescane di Assisi direttamente alla sua autorità di governo, sottraendole al potere episcopale locale. Ora, secondo quanto prevede il diritto le iniziative, la vita pastorale e l’amministrazione di sacramenti dovranno avere l’assenso del Vescovo, anche se i religiosi avranno autonomia nell’amministrazione dei propri beni e continueranno a dipendere direttamente dal Papa per la loro vita interna. Il legato pontificio non avrà più giurisdizione sulle due comunità ma solo un potere ‘morale’. Il potere di governo, che prima era di questo legato, ora passa al Vescovo diocesano. Per le decisioni sulle iniziative pastorali dei frati francescani di Assisi il legato dovrà sentire anche la Conferenza episcopale umbra e, per gli eventi di portata nazionale, la Cei.

AUTORE: Roldano Boccali