Droga: perché?

Società. Prende il via da questo numero una serie di interviste dedicate a questo tema in rapporto al territorio
Agenti dell'arma dei carabinieri mostrano l'esito di un sequestro di sostanze stupefacenti e contanti.

Per comprendere meglio il problema della droga nel nostro territorio, abbiamo intervistato il capitano Alfredo Cangiano, comandante della Compagnia dei carabinieri di Città di Castello, per fare chiarezza sulla diffusione del fenomeno, su quali sostanze siano utilizzate in Altotevere e su come le forze dell’ordine operano al riguardo. “La droga – ha affermato Cangiano – è diffusa in Valtiberina in una quantità né maggiore né minore rispetto ad altri territori simili”. Nella zona la droga è diffusa da sempre ma, come fa notare Cangiano, se ultimamente sembra crescere il numero di consumatori e di spacciatori, la causa non risiede tanto in un aumento della droga o di tossicodipendenti, quanto dalla maggiore incisività con cui le forze dell’ordine riescono a contrastare questa problematica. “Nel 2011 – ha aggiunto – in Altotevere l’Arma ha arrestato oltre venti persone per reati riconducibili alle sostanze stupefacenti. Riguardo alla droga conduciamo spesso indagini, anche complesse e di lunga durata, che possono portare all’arresto di numerosi spacciatori. Nella maggior parte dei casi, però – spiega il capitano dei carabinieri tifernate – gli arresti vengono eseguiti in flagranza di reato, durante l’ordinario monitoraggio del territorio o nei semplici controlli stradali”. Quest’ultimo fatto dimostra la notevole presenza delle forze dell’ordine sul territorio, dove i carabinieri non pongono attenzione solamente ai reati legati all’uso o allo spaccio di stupefacenti, ma, come spiega lo stesso Cangiano, anche a furti nelle abitazioni o ad altri reati di microcriminalità. “Come Arma – ha proseguito – noi siamo attivi anche con incontri legati all’uso degli stupefacenti, che effettuiamo spesso nelle scuole dei Comuni del territorio per cercare di sensibilizzare le nuove generazioni su questa tematica e sui pericoli legati alle droghe”. E proprio nelle scuole del territorio, i carabinieri di Città di Castello svolgono saltuariamente delle operazioni mirate a contrastare la diffusione di sostanze stupefacenti. “Quando entriamo in una scuola – ha affermato Cangiano – ci auguriamo sempre di non trovare niente; spesso succede, ma è capitato, a volte, che abbiamo scoperto piccoli quantitativi di stupefacenti, cosiddetti ‘leggeri’, in mano ad alcuni studenti. In questo territorio – ha aggiunto – noi rinveniamo per lo più cocaina, hashish e marijuana, ma sono presenti anche droghe sintetiche. Troviamo anche eroina, ma il suo uso è storicamente calato in tutta Italia, rispetto agli anni ’80 e ’90. Cocaina ed eroina provocano entrambe dei danni gravi a chi ne fa uso, ma gli effetti a lungo termine dell’eroina sono molto più evidenti e forse questo ha un po’ disincentivato il suo utilizzo. Il consumo di cocaina, al contrario, è notevolmente aumentato negli ultimi 10 anni, anche a causa del notevole abbassamento del suo costo. In ogni modo – ha aggiunto il capitano – questa valle è un territorio di passaggio e non è raro che le persone che arrestiamo per detenzione di stupefacenti provengano o siano dirette in territori diversi dal nostro”. Le forze dell’ordine rivestono un ruolo importante per ridurre la diffusione di sostanze stupefacenti, ma il problema rimane, e se si volesse contrastare questo fenomeno in modo più efficace – come conclude Cangiano -, i primi a dover porre attenzione verso questo fenomeno dovrebbero essere i genitori nei confronti dei figli.

AUTORE: Francesco Orlandini