È tempo di pensare ad una “nuova comunicazione della fede”

Il 17 e 18 novembre si terrà ad Assisi il Convegno ecclesiale delle diocesi dell'Umbria

“Ci ritroveremo ad Assisi, il 17 e 18 novembre prossimi, per riaffermare che la comunità cristiana può ancora donare a tutti il messaggio e la persona di Gesù. Crediamo che il confronto con i bisogni, i disagi e la ricchezza dei giovani potrà aiutarci a rinnovare stile di vita, proposte educative, linguaggi, slancio missionario”.

Mons. Pietro Bottaccioli, vescovo di Gubbio e segretario della Conferenza episcopale umbra parla del Convegno ecclesiale delle diocesi umbre in programma nel prossimo autunno.

Sono state già inviate le lettere ma si vuole che diffondere il più possibile (anche attraverso il giornale) l’invito ad “una partecipazione convinta e numerosa che parta da una riflessione qualificata e che garantisca l’apporto di tutti a questa nuova fase del nostro cammino di Chiesa”.

Per i cristiani dell’Umbria è dunque tempo di pensare “una nuova comunicazione della fede”, come dice il tema scelto per il convegno. Il problema da affrontare è come annunciare il Vangelo oggi, come fare in modo che risuoni all’orecchio anche del più distratto con la forza e l’attualità che ha in sé ma che spesso gli indifferenti non percepiscono e, purtroppo, anche molti credenti non sanno più riconoscere. Nell’era della globalizzazione, di Internet e della società multireligiosa, il problema del come annunciare il Vangelo, aggiunge mons. Bottaccioli, può essere risolto se le nostre Chiese si lasciano interpellare dalle nuove generazioni portatrici dell’esigenza di un rinnovamento di stile, di linguaggi e di vita.

La Ceu ha istituito il comitato esecutivo del Convegno che sta redigendo il programma dei lavori ed organizzando l’evento anche dal punto di vista logistico.

Sono previsti oltre 1.000 partecipanti e dopo l’estate sarà avviata anche una campagna di informazione e sensibilizzazione attraverso i mass media e nei 92 comuni della regione.

Tra i responsabili della organizzazione del convegno c’è anche don Paolo Giulietti, incaricato di Pastorale giovanile regionale.

A dieci anni dal precedente, il Convegno non intende essere un evento “di pastorale giovanile”, spiega don Giulietti, ma un fatto di Chiesa; non una faccenda per “addetti ai lavori”, ma l’incontro di tutti gli operatori pastorali; non un luogo per elaborate alchimie da tavolino, ma un’occasione per cercare e celebrare la novità che lo Spirito intende compiere oggi nelle nostre Chiese.

Sarà occasione di riflessione per moltissime comunità parrocchiali, che hanno ospitato nell’estate 2000 i giovani della XV Giornata mondiale della gioventù, su ciò che è stata l’esperienza della Gmg, che non va dispersa, ed il Convegno aiuterà a metterla a frutto.

Il Convegno ecclesiale sarà “affiancato” dalla Convention dei giovani animatori ed operatori della Pastorale giovanile regionale (sempre ad Assisi, dal 16 al 18 novembre) e “non si propone come evento parallelo al Convegno – spiega don Giulietti -, ma come sua preparazione e integrazione. La Convention si pone come momento di comunione della Pastorale giovanile, per individuare e perseguire linee di collaborazione, a vantaggio dei giovani e dell’intera comunità ecclesiale”.

AUTORE: M.R.V.