Ecumenismo in Umbria

Il punto sulla situazione delle attività

In un incontro tenuto nei locali dell’Istituto teologico di Assisi il 31 ottobre, presieduto dall’arcivescovo Giuseppe Chiaretti delegato regionale e presidente della commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo si è fatto il punto sulla situazione delle attività diocesane nell’ambito dell’ecumenismo e dei problemi ad esso connessi. Erano presenti il responsabile dell’Ufficio regionale don Elio Bromuri, rappresentanti delle diocesi di Perugia, Assisi, Città di Castello e, tramite relazione telefonica Terni.

Padre Massimiliano Mizzi ha riferito sulle molteplici attività del Centro ecumenico francescano da lui diretto. La data scelta per pura casualità ha rivestito un particolare significato – è stato notato – in quanto corrispondeva al terzo anniversario della firma della Dichiarazione congiunta tra cattolici e luterani sulla “giustificazione”, avvenuta ad Augsburg proprio il 31 ottobre 1999. Partendo da questa notazione e da un riferimento alla Charta ecumenica firmata a Strasburgo il 22 aprile 2001 si è passati ad elencare alcuni fatti importanti del cammino ecumenico che contrastano con il clima di diffidenza che si è venuto ad instaurare in questi ultimi anni. Anche in Umbria si è rilevato un impegno minimo, ma costante e divenuto ormai tradizionale come la preghiera per l’unità dei cristiani che in modi diversi viene effettuata in ogni diocesi e in ogni parrocchia.

Sta crescendo anche la sensibilità per l’ecumenismo nelle comunità religiose maschili e femminili e si sono ricordate alcune iniziative in questo senso. C’è poi la dimensione dello studio dei problemi che attengono al dialogo interconfessionale e interreligioso cui sono dedicati corsi di insegnamento e seminari nell’Istituto teologico regionale. I singoli rappresentanti delle diocesi hanno presentato le loro iniziative di dialogo, alcune sporadiche, altre sistematiche e continuative come quella del Centro ecumenico S.Martino di Perugia, alcune di grande rilievo a Terni e a Perugia con eminenti rappresentanti della Ortodossia, il patriarca di Romania Chobotea a Terni e il metropolita russo Kirill, a Terni e Perugia, al quale è stata conferita una laurea Honoris causa dalla facoltà di Scienze politiche dell’Ateneo perugino.

Mons. Chiaretti, ha illustrato il convegno dei delegati diocesani che si terrà al Santuario del Divino Amore di Roma dall’11 al 13 novembre ed ha dato preziose indicazioni sul dialogo con l’Islam, sulla concessione di chiese e luoghi di culto a comunità ortodosse ed ha proposto una più intensa riflessione sulla assistenza religiosa da svolgere verso gli immigrati cattolici e sul possibile dialogo con gli altri cristiani, con le religioni, facendo dei rilievi sulle nuove forme di religiosità presenti nel territorio.

Su questo argomento sarà fatto un convegno promosso dall’Istituto teologico di Assisi il 4 e 5 dicembre prossimo. Ha ricordato che in ogni diocesi ci dovrebbe essere una persona che si prenda cura di questo sempre più attuale settore della vita religiosa che interpella la Chiesa e il nostro territorio regionale, che, come ha dimostrato l’incontro del Papa del 24 gennaio scorso, è stato scelto come luogo privilegiato per tenere vivo nel mondo quello che è chiamato lo “spirito di Assisi” per il dialogo e la pace tra i popoli.