Edizione di successo

Sagra musicale umbra. Un’edizione che si è chiusa al di sopra delle più rosee aspettative - ha detto il direttore artistico Alberto Batisti
L’esibizione di Lisa de la Salle (Foto A. Scognamillo)
L’esibizione di Lisa de la Salle (Foto A. Scognamillo)

Con una serata di grande musica si è conclusa con successo al teatro Morlacchi di Perugia la 70a Sagra musicale umbra. L’orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia diretta da Juraj Valcuha, ha incantato il numeroso pubblico presente in sala con l’Ouverture La consacrazione della casa di Beethoven, una pagina quasi misconosciuta del repertorio del grande compositore tedesco.

Al pianoforte Lisa de la Salle ha eseguito magistralmente il “Terzo Concerto per pianoforte e orchestra in do minore op. 37” dello stesso compositore. A chiudere il programma l’esecuzione della Prima Sinfonia in re maggiore Titano di Gustav Mahler.

L’appuntamento è dunque per l’edizione 2016 che prevederà – spiega a La Voce il direttore artistico della Sagra Alberto Batisti – secondo quanto anticipato dal card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la cultura – anche un Cortile dei gentili della musica contemporanea.

Inoltre – prosegue Batisti – ci sarà anche il III Concorso internazionale di composizione per un’opera di musica sacra premio “Francesco Siciliani” promosso dalla Fondazione Perugia musica classica, la Sagra musicale umbra e il Pontificio Consiglio per la cultura presieduto dal card. Ravasi.

Un’edizione 2015 che si è chiusa “al di sopra delle più rosee aspettative – ha commentato ancora Batisti, da 7 anni direttore artistico della Sagra, da 10 degli Amici della musica – con un + 30% di pubblico che ha seguito fedelmente ogni concerto, quasi tutti andati esauriti. A partire dal concerto inaugurale a San Pietro a Perugia con l’ensemble londinese dei ‘Nova Musica’ a quello del complesso di musica vocale dei ‘Tallis Scholars’  alla basilica di San Francesco ad Assisi.

Un’occasione che ha permesso a molte persone – anche straniere – di partecipare a concerti di qualità unica e nello stesso tempo di entrare in luoghi bellissimi come il santuario di Mongiovino a Panicale, la chiesa di San Francesco a Montefalco, il santuario di Castel Rigone, l’abbazia di San Nicolò a San Gemini, perché un’altra delle particolarità che contraddistingue la sagra è proprio la sua dimensione regionale. Sono occasioni che bisogna saper cogliere per le opportunità che possono dare per attirare un turismo di qualità”.

“Anche il tema – ha proseguito – dedicato al Libro dei Salmi è stato molto apprezzato ed ha destato grande curiosità: un festival monotematico come quello della Sagra ha necessità di una forte caratterizzazione che abbia il sapore della scoperta”. Scommessa dunque vinta anche quest’anno, a discapito di un budget sempre limitato, grazie alla originalità e alla qualità degli artisti “che vengono a Perugia proprio per la Sagra – conclude Batisti – per il suo prestigio storico, nonché per la stima e l’affetto reciproco che si è creato nel corso delle varie edizioni”.

AUTORE: Manuela Acito