Con piccoli gesti d’amore

Giovanni, 21 anni, per la prima volta si trova a fare i conti con l’acqua razionata. E ha confrontato le sue abitudini con i racconti di sua nonna che è cresciuta usando con attenzione ogni goccia d’acqua, e con alcuni rifugiati che gli hanno parlato dei loro villaggi, dove le donne fanno anche dei chilometri per andare e tornare dalle sorgenti. Ora ha cambiato le piccole abitudini. “Se tante famiglie facessero come noi, le cose cambierebbero davvero»…

 

da Laudato si’ nn. 209-2015

La cura della casa comune si concretizza in tante piccole attenzioni quotidiane

II. EDUCARE ALL’ALLEANZA TRA L’UMANITÀ E L’AMBIENTE

209. La coscienza della gravità della crisi culturale ed ecologica deve tradursi in nuove abitudini. Molti sanno che il progresso attuale e il semplice accumulo di oggetti o piaceri non bastano per dare senso e gioia al cuore umano, ma non si sentono capaci di rinunciare a quanto il mercato offre loro. Nei Paesi che dovrebbero produrre i maggiori cambiamenti di abitudini di consumo, i giovani hanno una nuova sensibilità ecologica e uno spirito generoso, e alcuni di loro lottano in modo ammirevole per la difesa dell’ambiente, ma sono cresciuti in un contesto di altissimo consumo e di benessere che rende difficile la maturazione di altre abitudini. Per questo ci troviamo davanti ad una sfida educativa.

210. L’educazione ambientale è andata allargando i suoi obiettivi. …

211. …  Se una persona, benché le proprie condizioni economiche le permettano di consumare e spendere di più, abitualmente si copre un po’ invece di accendere il riscaldamento, ciò suppone che abbia acquisito convinzioni e modi di sentire favorevoli alla cura dell’ambiente. È molto nobile assumere il compito di avere cura del creato con piccole azioni quotidiane, ed è meraviglioso che l’educazione sia capace di motivarle fino a dar forma ad uno stile di vita. L’educazione alla responsabilità ambientale può incoraggiare vari comportamenti che hanno un’incidenza diretta e importante nella cura per l’ambiente, come evitare l’uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili, e così via. Tutto ciò fa parte di una creatività generosa e dignitosa, che mostra il meglio dell’essere umano. Riutilizzare qualcosa invece di disfarsene rapidamente, partendo da motivazioni profonde, può essere un atto di amore che esprime la nostra dignità.

212. Non bisogna pensare che questi sforzi non cambieranno il mondo. Tali azioni diffondono un bene nella società che sempre produce frutti al di là di quanto si possa constatare, perché provocano in seno a questa terra un bene che tende sempre a diffondersi, a volte invisibilmente. Inoltre, l’esercizio di questi comportamenti ci restituisce il senso della nostra dignità, ci conduce ad una maggiore profondità esistenziale, ci permette di sperimentare che vale la pena passare per questo mondo.

213. Gli ambiti educativi sono vari: la scuola, la famiglia, i mezzi di comunicazione, la catechesi, e altri. Una buona educazione scolastica nell’infanzia e nell’adolescenza pone semi che possono produrre effetti lungo tutta la vita. Ma desidero sottolineare l’importanza centrale della famiglia, perché «è il luogo in cui la vita, dono di Dio, può essere adeguatamente accolta e protetta contro i molteplici attacchi a cui è esposta, e può svilupparsi secondo le esigenze di un’autentica crescita umana. Contro la cosiddetta cultura della morte, la famiglia costituisce la sede della cultura della vita». …

214. Alla politica e alle varie associazioni compete uno sforzo di formazione delle coscienze. Compete anche alla Chiesa. … Poiché grande è la posta in gioco, così come occorrono istituzioni dotate di potere per sanzionare gli attacchi all’ambiente, altrettanto abbiamo bisogno di controllarci e di educarci l’un l’altro.

215. … L’educazione sarà inefficace e i suoi sforzi saranno sterili se non si preoccupa anche di diffondere un nuovo modello riguardo all’essere umano, alla vita, alla società e alla relazione con la natura. Altrimenti continuerà ad andare avanti il modello consumistico trasmesso dai mezzi di comunicazione e attraverso gli efficaci meccanismi del mercato.

 

Proteggere l’ambiente vuol dire avere cura

(sezione a cura di Arpa Umbria)

Titolo: Di alberi e meraviglia: il Bosco didattico di Ponte Felcino
Descrizione: Oltre 4000 esemplari tra piante di alto fusto, arbusti, erbacee perenni, piante officinali medicinali e ornamentali, rappresentative di 150 famiglie botaniche provenienti dai diversi areali geografici e climatici del pianeta. Andiamo alla scoperta del Bosco Didattico di Ponte Felcino.

Titolo: La Festa degli Alberi 2016
Descrizione: Come ogni anno il 21 novembre si festeggia la giornata Nazionale degli Alberi. Nel 2016 presso il Bosco Didattico di Ponte Felcino, Arpa Umbria, il Comune di Perugia e l’Associazione Volontari Amici del Bosco Didattico hanno dedicato l’iniziativa alla piantumazione di alberi da frutta. Protagonisti della giornata sono stati i ragazzi dell’Istituto Compresivo XV di Perugia che hanno osservato le specie arboree del bosco e le peculiarità dell’ecosistema in cui sono inserite.

 

Il risparmio idrico per vivere in armonia col mondo

Quanta acqua consumiamo al giorno? Difficile quantificarla (dati Istat parlano di circa 200 litri al giorno a testa), ma certo dai nostri rubinetti in cucina ed in bagno – senza contare chi ne dispone di esterni – scorrono ettolitri del prezioso liquido vitale. Siamo talmente abituati a veder scorrere l’acqua dai rubinetti ed utilizzarla per le nostre questioni quotidiane che non ci rendiamo conto di quanta effettivamente ne utilizziamo e quanta invece va sprecata. Il consumo idrico di una famiglia, ciò che paghiamo poi nella bolletta, non corrisponde all’acqua che non usiamo effettivamente ma all’acqua che è uscita dai nostri rubinetti e quindi è stata registrata dai nostri contatori. Ecco dunque che la spesa è molto maggiore di quella che in realtà potrebbe essere.
Ecco allora che una corretta educazione al consumo idrico può essere utile. Non solo al portafogli, ma anche per riportarci nella giusta dimensione, che da Cattolici non può essere altro che il riconoscimento dell’acqua come dono che siamo fortunati ad aver ricevuto – cosa che non succede per esempio in diversi paesi africani – e quindi come tale, ad utilizzarla con intelligenza, valorizzandola. Puntare sulla qualità e non sulla quantità.

Facciamo un esempio: lo sapevate che circa il 50% dell’acqua consumata quotidianamente se ne va con lo sciacquone del bagno? Ogni volta che si preme il pulsante dello ne scorrono infatti circa 10 litri e considerando che quest’azione si compie mediamente dalle 5 alle 7 volte in una giornata.

Esistono già delle tecnologie per ridurre la quantità d’acqua dello sciacquone. Basterebbe per esempio installare uno scarico a doppio pulsante che prevede un quantitativo diverso di acqua a seconda delle esigenze personali. L’ideale sarebbe quello di utilizzare dei sistemi ‘start and stop’, che si possano fermare; oppure, ancor meglio, dei sistemi a ‘manovella’ dove si deve aprire (aspettare) e chiudere, esattamente come un rubinetto, in modo che anche i più pigri vengano coinvolti.

Questi sprechi si aggiungono alle perdite della rete idrica che in media in Italia sono del 35% con punte che toccano l’80% (i dati sonoriportati nel  XII Rapporto Qualità dell’ambiente urbano. Edizione 2016 del Sn pubblicati anche nel Notiziario settimanale del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA))

Qualche dato, in generale, tratto dalla rivista Focus (dati relativi al :

• 200 litri al giorno, a testa: la stima dei consumi, procapite, fonte Istat
• 7,5 litri, per lavarsi i denti
• 75 litri, per la doccia (durata 5 minuti, circa 15 al minuto)
• 150 litri, per riempire una vasca da bagno
• 6-10 litri, ogni volta che tiriamo lo sciacquone
L’Istat produce un Censimento annuale dell’acqua per uso civile. Qui il report del 2017

UN AIUTO CONCRETO A CHI NON HA L’ACQUA

In base alle stime più recenti, un miliardo e 100 milioni di persone non ha tuttora accesso a fonti di acqua pulita, ovvero una persona su 6. Dei 25 paesi al mondo col più basso accesso a fonti di acqua pulita, ben 19 sono in Africa. L’acqua impura e la mancanza di igiene sono tra le principali cause di mortalità infantile: ogni minuto un bambino appena nato muore in seguito a infezioni causate dall’assenza di acqua pulita e da ambienti insalubri. Le malattie connesse all’igiene debilitano e uccidono 1 milione di Africani ogni anno. Le persone che soffrono di patologie connesse alla scarsa igiene occupano il 50% dei letti d’ospedale nell’Africa Sub-Sahariana e assorbono il 12% del budget sanitario.
Mediamente, in Africa e in Asia, ovvero nei continenti dove l’emergenza idrica è maggiore, ogni persona, per approvvigionarsi di acqua viaggia per oltre 6 chilometri a piedi. Con un carico medio di 20 chili sulle spalle nel viaggio di ritorno. Ogni giorno la ricerca e il trasporto dell’acqua impedisce alle donne di prendersi cura dei figli e alle bambine di andare a scuola.

Saba Anglana, attrice e cantautrice italiana di origine somala, canta Biyo. Nata da padre italiano e madre etiope, la sua famiglia fu costretta a lasciare la Somalia sotto il regime di Siad Barre. Si esibisce spesso in lingua etiope  in questa canzone, il cui titolo vuol dire ‘Acqua’ in italiano, ha girato un video in Etiopia, per sensibilizzare sul tema dell’emergenza acqua, mostrando la fatica che fanno le persone per procurarsela.

 

CURA DELL’AMBIENTE COME GESTO D’AMORE VERSO DIO.

Il mancato rispetto dell’ambiente che ci circonda è spesso frutto di ‘animi inquieti’, che non hanno la giusta serenità per riconoscere la bellezza del creato e la necessità di prendersene cura. La sfida, per i Cattolici., ma non solo, è di prendersi cura dell’ambiente e creare spazi di luce, dai quali possano filtrare i raggi che illuminino la bellezza del creato. Allo stesso tempo, costruire buoni rapporti con le persone che ci stanno intorno aiuta a ‘pensare ecologico’.
Bastano piccoli gesti, iniziando dalla nostra casa, dal nostro quartiere, dalla nostra città. Perché se è vero che si diffondono sempre più la raccolta differenziata e l’organizzazione di iniziative di sensibilizzazione sul tema è altrettanto vero non lasciare i sacchi della spazzatura in terra, davanti ai portoni, ai crocicchi e agli angoli delle strade è un inizio, necessario, ma possiamo fare di più.

ACQUA COME ANTIDOTO ALLA POVERTÀ

Amref Ci sono alcune organizzazioni che si occupano proprio di costruire pozzi nelle zone dove c’è carenza di acqua. Una di queste è Amref, un’organizzazione senza fini di lucro, indipendente, apartitica e aconfessionale, che svolge attività di cooperazione allo sviluppo per promuovere il diritto alla salute delle popolazioni svantaggiate, in Africa così come in Italia. Attraverso il programma WASH – Acqua e Igiene, Amref Health Africa garantisce alle comunità l’accesso a fonti d’acqua pulita e servizi igienici, rafforza le competenze necessarie a gestire le infrastrutture e diffonde la conoscenza delle buone pratiche igienico sanitarie. Perchè siano gli africani, ogni giorno, ad assicurare la promozione della salute dell’Africa. La combinazione di acqua pulita e di condizioni igieniche adeguate costituiscono una pre-condizione per la salute e per il successo della lotta contro la povertà, la fame, la mortalità infantile e la disparità di genere.

Action Aid Una struttura che si occupa anche di questo settore è Action Aid, una organizzazione internazionale indipendente che insieme ai progetti di adozione a distanza di bambini, consente di ‘adottare’ anche la costruzione di pozzi e fontane vicino ai villaggi più isolati. In modo che le persone riescano a procurarsi facilmente l’acqua potabile di cui hanno bisogno

 

Alcuni link utili

Come risparmiare acqua
TEST: Quanta acqua consuma la tua famiglia?

TV 2000 Michele Dotti: Quanta acqua consuma il cibo?

 

LA SFIDA DI RETAKE, VOLONTARI CONTRO IL DEGRADO URBANO

Una delle sfide più interessanti che questo ambito può offrire è quella di Retake: si tratta di una rete di cittadini, slegata da qualsiasi appartenenza, se non quella dell’amore per l’ambiente che ci circonda. Presenti in tutte le maggiori città, i volontari di Retake, armati di scopa, sacchi e ramazza hanno come obiettivo quello di ripulire alcune zone della città: interi quartieri, di restituire al vivere civile aree dove il lavoro delle municipalizzate non basta o non arriva.

Il gruppo Retake di Perugia, dopo un buon inizio, ha un momento di pausa, ma i volontari stanno lavorando per provare a ricostruirlo e riprendere in mano gli strumenti per ripulire la città: il loro ritrovo è su facebook  https://www.facebook.com/groups/251446191715170/).
Il gruppo di Terni, invece, da poco costituito, è attivo e si è già distinto per diverse iniziative nelle zone del centro. Di recente hanno anche presentato una petizione per chiedere al sindaco di multare chi lascia i sacchi della spazzatura in terra. Anche loro si ritrovano su facebook (https://www.facebook.com/Retake-TERNI-1633464800230329)

PULIAMO IL MONDO, 25 ANNI DI IMPEGNO CIVILE

Un’altra iniziativa celebre, che anche in Umbria ha molto seguito è “Puliamo il mondo”, organizzata da Legambiente, con il supporto di diversi comuni. Si tratta della versione italiana di Clean Up the world, la giornata in cui i volontari di tutto il mondo ripuliscono, valorizzano e conservano i propri territori. L’evento principale della campagna si svolge a livello mondiale ogni terzo weekend di settembre, comunque gli organizzatori incoraggiano i cittadini a intraprendere iniziative durante tutto l’anno. Puliamo il mondo in Umbria, ecco dove (e con chi): qui il sito

EARTH DAY, LA GIORNATA DELLA TERRA

L’Earth Day (Giornata della Terra) è la più grande manifestazione ambientale del pianeta, l’unico momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia, organizzata sotto l’egida delle Nazioni Unite. Nato nel 1970 l’Earth Day coinvolge ogni anno 190 paesi del mondo configurandosi così come l’evento di sensibilizzazione alla tutela del Pianeta più impattante al mondo.
Dal 2007 si fonda Earth Day Italia (sede nazionale della ONG statunitense) e viene creata una “Piattaforma permanente di comunicazione per l’ambiente” che opera tutto l’anno per offrire.
Earth Day Italia ha un’attiva collaborazione con Economiacristiana.it testata di economia sociale impegnata nella realizzazione di interviste ed articoli dedicati ai principali temi di attualità. Economiacristiana.it cura la trasmissione settimanale A conti fatti in onda su Radio Vaticana ogni Domenica alle 15.40 ed in replica il Lunedì alle 11:35.

Papa Francesco al Villaggio per la Terra, organizzato da Earth Day insieme al Movimento dei Focolari A Villa Borghese nel 2016
https://www.youtube.com/watch?v=MHzVVUn1b5I