Elezioni regionali: più liste… che voti

Accanto ai due candidati “maggiori” e a quello di M5s, aumentano le liste di estrema destra o estrema sinistra
Palazzo Donini sede della Giunta della Regione dell’Umbria
Palazzo Donini sede della Giunta della Regione dell’Umbria

La politica stanca. Il cittadino non vorrebbe votare, ma la voglia di candidarsi non accenna a diminuire. Mentre proseguono i sondaggi – anche se appare rilevante il rischio di forte astensionismo -, l’Umbria, a sorpresa, propone, fino a questo momento, 9 candidati alla presidenza della Regione.

È vero che manca ancora il riscontro delle firme necessarie per essere presenti effettivamente sulla scheda elettorale, ma l’eterno desiderio di protagonismo ha vinto un’altra volta. Ricapitoliamo un po’ la situazione.

Si parte da Catiuscia Marini, presidente uscente. La sua coalizione è formata da Pd e Socialisti, mentre in appoggio si stanno definendo la lista civica, un po’ composita, che si chiamerà “Iniziativa per l’Umbria popolare, civica e riformatrice”, e un’altra “Sinistra più uguale”, che comprenderebbe “Sinistra per l’Umbria”, Sel e le civiche del sindaco di Gubbio, Stirati.

Il maggiore avversario della Marini è Claudio Ricci, sindaco di Assisi, candidatosi da più di un anno. È appoggiato dalle liste civiche “Ricci presidente”, “Umbria popolare” (in cui ci sono Ncd e parte dell’Udc), “Cambiare in Umbria” e da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega nord.

È sceso in campo anche Andrea Liberati, il candidato del Movimento 5 stelle, dopo che ha sostituito Laura Alunni, scelta inizialmente ma che poi ha rinunciato. L’ex presidente di “Italia nostra” di Terni ha puntato sulla questione morale. Il massimo dell’attenzione l’avrà probabilmente quando il 9 maggio Beppe Grillo (come annunciato) farà a piedi il tragitto Perugia-Assisi con la sua “Marcia per il reddito di cittadinanza”.

A sinistra si è candidato Michele Vecchietti per “L’altra Umbria” e “Possiamo”. Al suo fianco si schiera anche l’Italia dei valori di Paolo Brutti, rimasta fuori dal centrosinistra. C’è pure Amato John De Paulis con la squadra di “Alternativa riformista”. “Siamo lontani da tutti i partiti”, ha dichiarato. Tra gli altri punti del programma, l’accorpamento delle due Asl.

In lizza anche Giampiero Prugni, imprenditore, con “Italia dei diritti” che vorrebbe interpretare la voglia di cambiamento. Ci sarà bisogno del conforto delle firme, ma a destra c’è grande fermento. Sarebbero due i candidati: Simone Di Stefano e Fulvio Carlo Maiorca. Il primo, di Casapound, con la lista “Sovranità”, mentre l’avvocato perugino Maiorca ha annunciato la sua candidatura a presidente a nome di “Forza nuova”.

All’estrema sinistra si registra la candidatura di Aurelio Fabiani, sostenuto dalla lista “Casa rossa – Partito comunista dei lavoratori” per favorire “la lotta unitaria di tutti gli sfruttati”.

AUTORE: E. Q.