Emporio della solidarietà, l’impegno deve continuare

Dopo tre mesi di attività, le scorte alimentari per famiglie disagiate cominciano a scarseggiare. Ma si fa affidamento sulla generosità di parrocchie, aziende, privati cittadini e scuole

Fra pochi giorni l’Emporio della solidarietà “S. Giorgio” compirà tre mesi di vita. In questo periodo già 171 famiglie (79 italiane e 92 straniere) hanno potuto usufruire di un aiuto per soddisfare un loro bisogno primario in maniera gratuita ma dignitosa.

I punti totali consumati, in questo arco di tempo, in tutta la gamma di prodotti offerti all’emporio, ammontano a 8.631, che si potrebbero tradurre in un valore di circa 20.000 euro, ma fra non molto le famiglie che avranno ottenuto la tessera arriveranno a circa 300 e la necessità di prodotti da mettere a disposizione sarà doppia.

Il giorno dell’inaugurazione gli scaffali erano pieni, ma non sapevamo come avremmo fatto a riempirli una volta svuotati. Neanche oggi sappiamo come faremo a rifornirci di alcuni prodotti quando questi si esauriranno, ma possiamo dire che finora, in qualche modo, ce l’abbiamo fatta. Non da soli, ovviamente, ma grazie alle raccolte organizzate da diverse parrocchie in questo periodo natalizio e soprattutto per la generosità che continua a manifestarsi da parte di molte aziende produttrici locali e dalla collaborazione di due supermercati cittadini.

Gesti di solidarietà e dimostrazioni di interesse sono arrivati anche da singole persone e da giovani studenti, come nel caso di un centinaio di alunni dell’istituto tecnico-commerciale e per geometri “Salviani” che, insieme ad alcuni loro insegnanti, hanno voluto riflettere con noi sul significato di questa iniziativa e si sono impegnati ad offrire parte del loro tempo per dare una mano nell’attività e ad organizzare, all’interno della scuola, raccolte dei prodotti necessari. In questo momento, ad esempio scarseggiano zucchero, marmellate, succhi di frutta, tonno, biscotti. Il tutto si regge anche sull’indispensabile lavoro dei numerosi volontari che ogni giorno, a turno, dedicano parte del loro tempo alle attività necessarie per la vita dell’emporio.

Non meno importante è l’opera dei Centri di ascolto parrocchiali o di Unità pastorali, che ogni settimana ascoltano e raccolgono le numerose richieste e le consegnano al gruppo di valutazione, composto dalla Caritas diocesana e dalle assistenti sociali dei comuni, che dietro una approfondita verifica sui singoli casi, rilasciano l’autorizzazione per accedere all’emporio in maniera equa e trasparente.

Questa attenta opera di ascolto e analisi è un lavoro prezioso, perché non vuol essere una semplice operazione finalizzata esclusivamente al rilascio dell’autorizzazione, ma dovrebbe consentire di capire cosa si nasconde dietro una semplice richiesta di viveri, al fine di individuare anche i bisogni legati alla salute, all’inserimento nella società, alle difficoltà di convivenza familiare, ai rischi di emarginazione e tentare di costruire percorsi di accompagnamento e sostegno adeguati.

 

AUTORE: Pierluigi Bruschi vice direttore Caritas diocesana