Esempio trascinante

L'Unitalsi ricorda con una celebrazione eucaristica il Servo di Dio Giunio Tinarelli

Nel XXXV anniversario della traslazione della salma al duomo di Terni del servo di Dio Giunio Tinarelli l’Unitalsi di Terni lo ha ricordato con l’assemblea annuale e con una celebrazione eucaristica presieduta dal vicario generale mons. Antonio Maniero. Nell’occasione è stato distribuito un agile volume preparato da mons. Antonio Marchetti dal titolo Il servo di Dio Giunio Tinarelli segno splendente ed attraente della città dell’acciaio che ritrae la figura del giovane ternano nel contesto sociale e lavorativo del tempo. Servo di Dio perché è terminata da alcuni anni la fase diocesana del processo di beatificazione i cui atti si trovano ora a Roma, in Vaticano, in attesa di un miracolo constatato che possa portare alla fase finale. È certo che il ricordo di Giunio, morto nel 1956, non si affievolisce con l’andar del tempo, anzi si fortifica sempre più. Nell’incontro che ha preceduto la celebrazione eucaristica, la figura di Giunio è stata inquadrata nel suo tempo: sull’influenza dell’educazione cristiana ricevuta nell’oratorio di don Peppino (che poi è stato direttore spirituale di Giunio fino alla fine) ha parlato Nicola Molè; sulla testimonianza di Giunio quale dipendente delle Acciaierie nell’arco di poco più di un decennio ha parlato don Fernando Benigni. E a seguire Raffaele Natini, medico dell’Unitalsi, che ha illustrato le conseguenze della malattia su di una persona, mentre mons. Tonino Giorgini del Centro volontari della sofferenza ha ricordato l’atteggiamento di Giunio di fronte al dolore e all’immobilità fisica. È stata una relazione sulla spiritualità della Croce e di come Giunio Tinarelli abbia sopportato il dolore e la sofferenza con fede e coraggio in unione al Cristo. È balzata a tutto tondo la santità, non ancora ufficialmente riconosciuta, di Giunio Tinarelli attraverso i suoi scritti e le testimonianze nel processo canonico di chi l’ha conosciuto. “È una ricchezza spirituale, un esempio trascinante, un testimone dei valori veri”, ha detto il vicesindaco Feliciano Polli, presente all’incontro. Hanno portato un saluto la responsabile del Cvs di Terni, signora Diamanti, ed il presidente regionale Unitalsi della Puglia in rappresentanza del Presidente nazionale. La conclusione a mons. Marchetti, postulatore della causa nella fase diocesana: “ricordando Giunio Tinarelli teniamolo come esempio di cuore generosamente aperto a Dio e ai fratelli. L’uomo della preghiera vissuta nel silenzio, con il corpo immobile ma l’anima vibrante, ricordando le parole e il sorriso intelligente. Siamo rimasti orfani di un profeta di speranza”.

AUTORE: N.M.