Ex-cave di Pitigliano: una minaccia nascosta?

Pitigliano. Dibattito sui possibili rischi ecologici nell’area della ex-cava
Le cave di Pitigliano
Le cave di Pitigliano

Plinio il Giovane descrisse la sua villa in Tuscis come “un immenso anfiteatro” circondato da foreste e vigneti: una terra ricca e prospera. Cosa direbbe, oggi, con un’ex cava da ritombare a 500 metri da casa? Già alcuni cittadini hanno sollevato la questione. A creare perplessità e discussioni, però, non è tanto una questione paesaggistica legata alla vicinanza del sito archeologico, quanto alle modalità e i materiali con cui si sta riempiendo l’ex cava in località Ca’ Matra di Pitigliano.

Il gruppo di opposizione “Centrodestra per San Giustino” ha presentato il problema in Consiglio comunale la scorsa primavera. Sempre nel 2012 è nato il comitato per la tutela dell’ambiente “Salutiamo – Mens sana in loco sano”. Per fare il punto della situazione lo scorso 11 gennaio si è svolto un incontro tra alcuni rappresentanti del comitato, del Comune sangiustinese, dell’Arpa, della Provincia e della ditta che ha attualmente in concessione l’ex cava.

“Questa cava – afferma Fazio Perla, presidente del comitato – è stata scavata in coincidenza di un conoide, formato dalla sedimentazione di materiale clastico, particolarmente filtrante. Il sito si trova sopra una rete di falde acquifere collegate con Lama e Selci, ed il pozzo comunale che serve le due frazioni è in questa zona. I lavori di estrazione – ha continuato – sono finiti da tempo; probabilmente è stato estratta più ghiaia di quanto si potesse. Il problema attuale è il ricolmamento, che andrebbe effettuato con materiali speciali, inerti, mescolati a terra nel rapporto 1 a 3. Ma non siamo sicuri se questa proporzione sia rispettata, perché finora non sono stati svolti controlli specifici dei materiali scaricati e, vista l’attuale crisi edilizia, in circolazione c’è poca terra. Come comitato, chiediamo che non sia rinnovata l’attuale concessione delle ex cave e che queste siano ricoperte con terra o, perlomeno, rispettando (e accertandosene attraverso controlli specifici e non solo burocraticamente) il rapporto 1-3, previsto per legge”.

“Le conseguenze legate alla salute – ha aggiunto Lucio Varzi, medico e membro del comitato – in casi d’inquinamento non si vedono nell’immediato ma solo dopo anni. Se nel caso delle ex cave di Pitigliano fossero scaricati materiali nocivi per la salute, ciò potrebbe avere conseguenze nei prossimi decenni, quando sarà troppo tardi per rimediare. Pertanto vogliamo fare chiarezza sulla questione e accertarci che tutto si svolga nel rispetto delle leggi e dell’ambiente”.

“L’Amministrazione sangiustinese – ha affermato il sindaco Fabio Buschi – tiene alta l’attenzione e sta cercando di costruire un percorso operativo con tutti i soggetti chiamati in causa riguardo alla questione. Ci sarà una fase di controlli più accurati e vedremo come proseguire a maggio, quando scadrà la concessione alla ditta che si occupa attualmente del ritombamento. Dal Comune – ha precisato – c’è massima disponibilità per la consultazione di tutti gli atti. Noi cerchiamo di agire facendo in modo che tutto si svolga con la massima trasparenza”.

AUTORE: Francesco Orlandini