“Festa in amicizia” all’Istituto Serafico di Assisi.

Quante sono le persone attualmente ospitate e le attività dell'Istituto per ciechi pluriminorati

“I sensi… in amicizia”. È basata sulla sensorialità la “Festa in amicizia” dell’Istituto Serafico di Assisi, che si svolgerà nella sua sede dal 23 al 31 maggio. “Grazie al progresso della scienza si è allungata la vita media, così anche quella dei disabili gravi – spiega Fiammetta Marchionni, neuropsichiatra del Serafico “ed è importante conoscerli. In questo mondo frenetico, essi riescono a darci la misura delle cose che contano”.

La Festa “è una settimana aperta – continua la Marchionni – in cui l’Istituto viene reso accessibile a tutti per far vivere esperienze con i disabili”; ragazzi che “sembrano fortezze inaccessibili”, come li ha definiti il presidente del Serafico, Gino Brunozzi. Per far incontrare disabili e “normodotati” è necessario, secondo la neuropsichiatra, “partire dai cinque sensi”, che i disabili possiedono solo in parte.

Proprio dei deficit dei sensi si occuperà il convegno di apertura della Settimana, “Percorsi di riabilitazione e di pedagogia speciale nei deficit plurisensoriali”, il 23 alle 9.30. Nello stesso giorno verranno aperti i laboratori sensoriali, per guidare i partecipanti attraverso percorsi predefiniti, utilizzando i cinque sensi.

Spazio anche al cinema: lunedì 25, al cinema Esperia di Bastia Umbra, il sound designer di fama nazionale Mirco Mencacci condividerà con i ragazzi il lavoro realizzato per il cortometraggio di Michelangelo Antonioni Lo sguardo di Michelangelo.

Dal 26 al 29, ore 10-12 e 16-18, su prenotazione, le scuole potranno seguire i percorsi e laboratori sensoriali all’interno dell’Istituto. Il 29 sera concerto per voce e pianoforte. Sabato l’incontro con i cento ambasciatori del Serafico in tutta Italia e la lectio magistralis del vescovo Domenico Sorrentino “La spiritualità dell’ambasciatore: sulle orme di Francesco nell’800-anniversario dell’approvazione orale della prima Regola francescana”. Il Vescovo presiederà anche la messa domenicale, alle ore 15.30 nell’oratorio del Serafico. A seguire, animazione teatrale offerta dai volontari dell’Istituto. Per informazioni, tel. 075 812411.

L’Istituto Serafico di Assisi è un centro specializzato nella riabilitazione, educazione e inserimento sociale di bambini, ragazzi e giovani adulti con gravi disabilità fisiche e mentali. Ente ecclesiastico senza scopo di lucro, l’Istituto si rivolge in particolare a persone con deficit visivo di varia gravità, offrendo residenzialità a tempo pieno o parziale e funzioni ambulatoriali. Aiutare ragazzi con handicap visivo e uditivo, cercare di dar loro un futuro nella società e far apprendere loro mestieri produttivi, era l’obiettivo originario del beato padre Lodovico da Casoria, che fondò l’ente nel 1871. L’Istituto crebbe agli inizi del ‘900 grazie a padre Giovanni Principe, un frate bigio che ne rinnovò ed ampliò la struttura, aprendola anche a ragazzi con ritardo mentale ed handicap plurimi. Dal 1975, con un ulteriore perfezionamento, il Serafico è centro pilota in Italia per sperimentazione metodologica, scientifica e organizzativa nel campo dell’handicap grave. Attualmente l’Istituto si prende cura di 165 bambini, ognuno dei quali segue un programma riabilitativo personalizzato, stabilito in precedenza da un’équipe tecnica. Alcuni di essi, i più autonomi, frequentano anche la scuola e vivono in case famiglia. Invece per le realtà più gravi “bisogna sviluppare le abilità residue, molti di questi ragazzi non riescono neppure ad esprimere i bisogni elementari, come la fame o la sete – spiega Giocondo Leonardi, direttore amministrativo dell’Istituto. – Il Serafico cerca di dare una mano alle famiglie, per far sviluppare agli ospiti anche queste minime capacità”.

A questo scopo l’ente si è dotato di laboratori artistici, piscina coperta, maneggio all’aperto percorsi all’aperto, in un parco attrezzato, la “pallestra”, una struttura dove i ragazzi possono divertirsi con giochi semplici, come le palline colorate. La vita quotidiana degli ospiti, supportata da tutte queste strutture, si svolge comunque come in una normale famiglia; sono divisi in sei “gruppi di vita”, e le attività differenziate secondo la disabilità. La maggior parte dei ragazzi è ospitata nel Serafico per cicli di tre o sei mesi. Alcuni, invece, sono stati abbandonati dalle loro famiglie e l’Istituto si occupa interamente di loro.

Per riuscire in ogni fase della riabilitazione, nel Serafico operano molte figure professionali, dall’équipe che formula la diagnosi clinica di ogni ragazzo e sovrintende alle attività educative e riabilitative, al team riabilitativo con logopedisti e musicoterapisti, agli educatori, agli infermieri, fino agli assistenti sociali e ai volontari. A tutti è assicurato un continuo aggiornamento sulle modalità di recupero degli handicap. Infine, le famiglie di origine. Molte di esse “soffrono in silenzio e portano un grave peso”, come ha affermato Gino Brunozzi, presidente dell’Istituto, il 15 maggio durante la presentazione della “Festa in amicizia”. Ad esse è dedicato un servizio di counselling, ovvero di consulenza esterna.

AUTORE: Margherita Idolatri