Fiducia nei giovani: “Siate la Chiesa di oggi e non solo quella di domani”

Assisi/I vescovi umbri affidano ai giovani una Nota che li orienti nella vita

“Vi diamo questa Nota perché la leggiate e se volete la critichiate”. La battuta di mons.Sergio Goretti ha concluso l’incontro ed ha aperto il dialogo con i giovani. Gli otto vescovi dell’Umbria hanno elaborato proposte pastorali per un rinnovamento delle comunità a partire dai giovani ed ora gli stessi vescovi chiedono ai giovani di non deluderli. Insieme vogliono “tentare la svolta” per “essere sempre più comunità di persone”, comunità vive. Ce la faranno i giovani a rispondere a tali attese? “Sì è possibile ma abbiamo bisogno anche noi di essere formati, abbiamo bisogno di aiuto” ha commentato Vanessa di Spoleto. “Sì, se ce lo lasciano fare” ha risposto Eleonora di Perugia con una battuta cui ha risposto, con un’altra battuta colta al volo, mons.Goretti “E se non ve lo lasciano fare fate un po’ di rivoluzione! Se non la fate voi…?”.L’incontro ad Assisi per la consegna della Nota pastorale “Le Chiese dell’Umbria e i giovani” è stato fraterno, cordiale e anche informale.I ragazzi e le ragazze delle otto diocesi umbre in platea hanno ascoltato cosa avevano da dire i loro pastori.Le facce liete di chi ritrova amici conosciuti altrove, avevano sguardi perplessi di fronte a questa convocazione consapevoli che, come al convegno ecclesiale regionale di un anno fa, gli si stava chiedendo di essere protagonisti attivi nella Chiesa. “Vogliamo dare una atto di fiducia e di coraggio ai giovani in gamba che abbiamo nelle nostre comunità e che sono più numerosi di quanto pensiamo” ha detto mons. Goretti confermando quanto già anticipato da don Mario Curini, delegato regionale per la pastorale giovanile, che ha proposto la sintesi più efficace del documento in due parole: “fiducia e speranza dei vescovi verso i giovani” e non solo per un futuro più o meno prossimo ma per l’oggi perché, ha detto don Mario ripetendo una espressione del Papa a Toronto, “voi siete la Chiesa di oggi e non solo di domani come si dice di solito”. Se i giovani sono i primi ad essere invitati a por mano alla realizzazione delle indicazioni pastorali contenute nella Nota, l’obiettivo dei Vescovi non è tanto quello di dare sprint alla pastorale giovanile quanto di realizzare un modo nuovo di essere Chiesa che superi i confini delle diocesi. Questa “lettera collettiva degli otto vescovi del’Umbria vuole anche esprimere un segno di unità nella nostra regione fatta di diocesi che se si chiudono nella peculiarità rischiando la disgregazione”. Occorre puntare a “servizi pastorali comuni che possano conciliare le singole identità senza annullarle, anzi valorizzandole con servizi di qualità” ha detto mons.Goretti ricordando i già esistenti: l’Istituto teologico, il seminario regionale, il settimanale La Voce, il Tribunale ecclesiastico. Con questa nota, ha aggiunto, “iniziamo a fare pastorale comunitaria proprio dai giovani”. Mons.Giuseppe Chiaretti, arcivescovo diPerugia – Città della Pieve, ha illustrato la Nota “un testo che vuol essere sereno e realistico” presentando una lettura della realtà che tiene conto sia degli aspetti positivi che negativi. Pensando all’impegno richiesto sul fronte educativo, indicato prioritario nella Nota, e alla scarsità di sacerdoti il vescovo ha lanciato l’idea, assolutamente inedita, di animatori educatori a tempo pieno economicamente sostenuti e stipendiati dalla comunità. “Un’idea su cui dovremo seriamente riflettere” ha aggiunto. Chiaretti ha sottolineato il richiamo fatto ai grandi santi della terra umbra come Francesco e Benedetto, tenevano in grande considerazione il parere dei giovani quando si trattava di fare scelte per il futuro. Della Nota ha quindi richiamato alcune proposte, che ha riassunto nell’immagine del “laboratorio”, luogo dove si fa concretamente, Le Chiese umbre dovranno saper proporre laboratori di fede, di speranza e di carità, includendo in quest’ultima non solo il servizio ai poveri ma anche la carità culturale e politica tanto necessarie al nostro tempo. E’ stata Eleonora di Spoleto a concludere l’incontro rispondendo, a nome dei suoi coetanei all’appello dei Vescovi. Noi giovani chiediamo alla Chiesa di camminare insieme, entrare nei nostri luoghi, nei nostri problemi, ha detto, riportando l’esperienza degli oratori avviati nella diocesi spoletina. “Sono una esperienza fatta di luoghi, di progetti e di persone: se cade uno di questi punti cade tutto. Ed ha indicato nella carità il punto di incontro tra la Chiesa e quei giovani ‘lontani’ che vedono la messa come un fatto da bigotti”. “La nota non cade nel deserto” “Da tempo i vescovi avevano ricevuto sollecitazioni da parte dei sacerdoti per riprendere una collaborazione pastorale a livello regionale”. Lo ha ricordato mons.Pietro Bottaccioli, vescovo di Gubbio, delegato per la pastorale giovanile e segretario della Conferenza episcopale umbra, ripercorrendo le tappe ed i documenti del magistero che hanno scandito il percorso. Ha ricordato l’anno del Giubileo segnato dalla Giornata mondiale della Gioventù, una esperienza di forte collaborazione tra le equipes di pastorale giovanile delle diocesi umbre. E poi il 13 settembre di quell’anno quando “ancora sotto l’emozione di quella giornata i vescovi si sono riuniti per una convivenza, dove ha preso forma l’idea di affidare ai giovani il ruolo di traino del rinnovamento della pastorale delle diocesi umbre”. Nel febbraio 2001, la proposta fu sottoposta alla valutazione di tutti i responsabili degli uffici di pastorale regionale, e da lì nacque il progetto di un convegno ecclesiale che avesse a tema i giovani e fosse un passo, come è stato, nella direzione della collaborazione pastorale tra le diocesi, “che non è stata solo organizzativa ma anche esperienza di comunione”. Il convegno regionale si svolse dieci mesi dopo ed è stato, ha sottolineato mons Bottaccioli, il più partecipato in assoluto, dei sei che si sono tenuti, “perché c’eravate voi giovani”. “La Nota non cade nel deserto ma in un humus già lavorato” e traccia “un cammino più profondo e preciso di questo movimento che porti – è l’auspicio dei vescovi – frutto nella vita dei giovani e delle Chiese in particolare delle Chiese parrocchiali”. “Abbiamo bisogno di voi – ha concluso Bottaccioli – vi chiedo di non deludere la nostra fiducia”.

AUTORE: MariaRita Valli