Se i filo-abortisti falsano le news

di Pier Giorgio Lignani

Onestà intellettuale: che cosa vuol dire? Onesto intellettualmente è chi, in un dibattito, critica le tesi del suo avversario anche duramente, ma prendendole sempre per quello che sono, nella loro oggettività. È disonesto intellettualmente chi invece stravolge le idee del suo contraddittore, le distorce, le falsa; lo attacca per parole che non ha detto e proposte che non ha fatto.

Sono stati un caso clamoroso di disonestà intellettuale i commenti pubblicati dai maggiori giornali italiani a proposito della delibera “antiaborto” approvata dal Comune di Verona. Perlopiù quella delibera è stata presentata come il tentativo di un ritorno alla penalizzazione dell’aborto, un attentato alla libertà di abortire introdotta dalla legge 194 del 1978.

Ora, qualunque cosa si voglia pensare dell’aborto, della libertà di aborto, e della legge 194 – il sottoscritto negli anni 1980 e 1981 ha preso parte attiva alla campagna per il referendum “per la vita” – sta di fatto che la delibera di Verona non intende mettere e non mette in pericolo la libertà di abortire, e non propone la modifica o la soppressione della legge 194. Si limita a dare l’appoggio del Comune alle iniziative di alcuni gruppi cattolici che offrono aiuto alle donne in difficoltà, in modo che esse siano libere di “non” scegliere l’aborto, se così vorranno.

Tutto questo è vietato dalla legge 194? Niente affatto. Al contrario, vi è scritto che “lo Stato riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio”; che il servizio pubblico ha fra l’altro il compito di “contribuire a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza”; e che per fare questo si può avvalere della collaborazione di associazioni di volontariato “che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita”. Il Comune di Verona, a differenza di molti altri, prende sul serio queste indicazioni della legge.

Perché, dunque, reazioni tanto ostili? Forse perché chi esalta l’aborto come una scelta di libertà non è, in fondo, tanto sicuro di poter affrontare un dibattito onesto sulla questione.