Firmato protocollo d’intesa tra il Governo, la Regione e l’Enel

Sembra avviata a soluzione l'annosa vicenda della centrale di Pietrafitta

La vicenda Pietrafitta pare giunta al termine. E’ stato infatti firmato un protocollo d’intesa tra Presidenza del Consiglio dei ministri, ministero dei lavori pubblici, Regione Umbria, enti locali con l’Enel che interessa oltre le questioni della centrale, anche gli interventi di recupero ambientale nel territorio provinciale di Terni e la razionalizzazione della rete di distribuzione di energia elettrica in Umbria. Per la centrale di Pietrafitta l’intesa prevede la messa in funzione della centrale elettrica entro il 2003, con un contributo finanziario da parte dell’Enel, per una cifra complessiva di 23,5 miliardi, volto a realizzare opere di urbanizzazione secondaria e a definire interventi di sviluppo sociale. In una nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri si sottolinea che “l’intesa è caratterizzata da elevati contenuti di tutela e di salvaguardia ambientale del territorio umbro. La difesa dell’ambiente viene realizzata anche accelerando l’attuazione delle procedure di tutela ambientale che devono portare alla registrazione Emas di tutti i siti produttivi di energia elettrica della Regione (la registrazione consente, tra l’altro, un costante controllo sulle qualità delle emissioni) ed implementando la rete di monitoraggio sui valori inquinanti. Vengono inoltre previsti a carico dell’Enel specifici contributi finanziari (6 miliardi e 750 milioni) per la realizzazione di progetti di equilibrio ambientale nell’area ternana. Si tratta di un contributo che è così ripartito: 1 miliardo l’anno per gli interventi sul lago di Piediluco e 350 milioni l’anno per gli interventi in difesa del bacino di Corbara”. Le convenzioni, di durata quinquennale, sono rinnovabili. Questi finanziamenti si aggiungono a quelli previsti dalle convenzioni già in atto e dovrebbero dare un po’ di ossigeno ai due specchi d’acqua, da tempo inquinati. L’intesa permetterà di utilizzare a scopo turistico gli immobili di Papigno, ancora di proprietà dell’Enel, che saranno acquistati a condizione di favore dalla Regione, che, a sua volta, li cederà gratuitamente al Comune. Ci sarà poi un numero superiore di ore di rilascio delle acque della Cascata delle Marmore. Sono previsti anche interventi per la razionalizzazione della rete di distribuzione dell’energia elettrica in Umbria. L’elettrodotto di Villa Valle potrà essere realizzato, però, solo a seguito della sentenza del Giudice Unico di Terni che dichiari la non pericolosità delle emissioni elettromagnetiche. Impegno anche per la presenza e i livelli occupazionali sul territorio dell’Enel e delle società controllate dalla società. E’ stato sollevato il problema della sede dell’Elettrogen a Terni e di un piano per impiegare gli occupati in esubero, anche mediante un piano di mobilità regionale e intersocietaria. Numerosi i commenti positivi sull’intesa. La presidente della Giunta regionale, Maria Rita Lorenzetti, ha parlato di “un grande passo avanti per l’Umbria che punta alla qualità dello sviluppo, e quindi della salvaguardia e valorizzazione del suo patrimonio ambientale”. Secondo la Lorenzetti “grazie al lavoro della Regione e delle autonomie locali, siamo riusciti, insieme al Governo, a scrivere la parola ‘fine’ sulla vicenda di Pietrafitta e su molte altre questioni legate alla presenza dell’Enel in Umbria”. La Presidente ha detto inoltre che la centrale di Pietrafitta “sarà senza dubbio più pulita, grazie al fatto che l’Enel si è impegnata nella certificazione della qualità delle emissioni in atmosfera dei propri impianti, secondo il metodo ‘Emas’, che è in assoluto il metodo internazionale più avanzato”. Per Edoardo Gobbini, presidente della seconda commissione consiliare di Palazzo Cesaroni, “si è sbloccata definitivamente una vicenda che risale agli anni ’70. Nel caso della centrale – ha aggiunto Gobbini – la convenzione è particolarmente utile per completare il progetto integrato e per gli interventi strutturali sulla Pievaiola che favoriranno un nuovo rapporto fra Perugia e il Trasimeno”.

AUTORE: R.C.