Gesto da evitare per non creare ambiguità

A Ciconia il caso del “battesimo simbolico” conferito ai bambini mai nati

Il battesimo simbolico dei “bambini mai nati” è stato una trovata innocente, ma inopportuna e ambigua, da parte di un pio e stimato sacerdote. L’arcivescovo mons. Marra, amministratore apostolico della diocesi di Orvieto-Todi, ha invitato a non ripeterla. Ecco il fatto. Don Augusto Passeri, parroco di Ciconia, in occasione della Festa della mamma e in concomitanza del battesimo del piccolo Giorgio, ha organizzato un battesimo simbolico per tutti i bambini mai nati, con il consenso delle mamme, ed ha collocato ai piedi dell’altare un contenitore invitando tutte le donne che hanno avuto la dolorosa esperienza dell’interruzione della gravidanza a lasciare un nome, in forma anonima, di quel bimbo mai venuto al mondo. Sono stati 102 i nomi che don Augusto ha letto durante la celebrazione domenicale. La richiesta del VescovoL’amministratore apostolico mons. Giovanni Marra, al primo apparire della notizia dell’avvenuta cerimonia, ha chiesto immediate spiegazioni al parroco di Ciconia. “Don Augusto – informa un comunicato dell’Ufficio stampa della diocesi – ha chiarito anzitutto di non aver fatto nessun battesimo di bambini frutto di aborto ma, in concomitanza col battesimo di un bambino della parrocchia e d’accordo con le mamme interessate, ha ricordato quei bambini mai nati, allo scopo di creare tra i fedeli una più intensa sensibilità a favore della vita umana nascente. Mons. Marra, pur apprezzando i motivi che hanno ispirato l’iniziativa, ha invitato don Augusto a non ripeterla più, perché inopportuna e ambigua. È inopportuna, per gli effetti dolorosi che essa provoca anche nelle mamme che hanno patito la perdita spontanea e incolpevole del bambino; è ambigua, perché ingenera confusione tra i fedeli, come se il battesimo potesse essere conferito anche post mortem. Su quest’ultimo punto c’è già un pronunciamento della Congregazione per la dottrina della fede. Don Augusto, che è uno dei parroci più stimati della diocesi, ha accolto prontamente la disposizione di mons. Marra ed ha assicurato che si atterrà fedelmente ad essa. Infine, mons. Marra e don Augusto hanno ribadito che resta fermo l’impegno di tutta la Chiesa nel sostenere e difendere la vita umana dal suo primo sbocciare nel grembo della madre, fino al suo compimento naturale, secondo l’insegnamento del Concilio Vaticano II e dei pontefici del nostro tempo, il beato Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, il beato Giovanni Paolo II e Benedetto XVI”. Da tutta la vicenda è nato un polverone, una gran confusione alimentata da operatori dell’informazione alla ricerca del sensazionale, dello “scoop”, e da commenti azzardati da parte di chi non possiede l’attrezzatura idonea, biblica, teologica e pastorale, né l’umiltà di chiedere delucidazioni. Il risultato è che di giorno in giorno aumenta il “bestiario” e ne consegue la voglia di farne raccolta.

AUTORE: Antonio Colasanto