Giubileo della comunità ecclesiale con i disabili

Chiesa di S. Francesco

La prima domenica di Avvento la comunità ecclesiale ha vissuto una particolare, toccante celebrazione giubilare. Era stata scelta la chiesa di S. Francesco senz’altro per la comodità dell’accesso senza barriere architettoniche ma anche per inserirla nella solenne Novena dell’Immacolata. Mons. Vescovo aveva scritto a tutti i centri di accoglienza del privato e del pubblico e ne aveva personalmente visitati alcuni per spiegare il senso del Giubileo. La risposta è stata totale ed entusiasta. Erano presenti insieme disabili e volontari dei vari gruppi famiglia della Comunità di Capodarco dell’Umbria, il centro socio-riabilitativo “Aldo Moro”, le cooperative sociali “Civitas”, “Corinzi 13”, “Madre della Provvidenza e della Misericordia”, il gruppo “Non vedenti”, la sottosezione dell’Unitalsi per i servizi di assistenza. I giovani della Pastorale giovanile diocesana hanno animato i canti della Liturgia eucaristica presieduta da mons. Vescovo: ha celebrato don Angelo Fanucci, presidente della Comunità di Capodarco dell’Umbria; giovani disabili hanno esercitato il ministero di lettori e, uno di loro, ha letto la lettera indirizzata al Papa da Claudio, un disabile di Bologna suscitando la commozione della Assemblea che ha risposto con un caloroso applauso. Mons. Vescovo ha tenuto a sottolineare come, in una società selettiva nella quale conta chi è più forte e più efficiente, la Chiesa intende sottolineare il valore assoluto della persona umana e la dignità di figlio di Dio che richiede amore, rispetto, integrazione. E’ rimettere al centro della comunità cristiana i più piccoli secondo il comando di Gesù: “Chi accoglie uno di loro accoglie me”. Ha poi espresso riconoscimento della sensibilità della comunità eugubina al riguardo per le molte preziose iniziative ecclesiali, private e delle istituzioni civili. Don Fanucci ha rivolto l’invito a un lavoro d’insieme che permetta di migliorare l’apporto in particolare per ampliare le possibilità di lavoro. Al termine della celebrazione nel chiostro del Convento di S. Francesco si è avuto un momento di fraternità.