Giubileo eucaristico: Cristo nostro Pane e Pastore

DIOCESI. Apertura del Giubileo eucaristico con il card. Antonelli
Il card. Antonelli apre la Porta santa della basilica di Bolsena

O felix culpa!, diceva sant’Agostino riguardo al peccato di Adamo. Così è avvenuto domenica 6 gennaio durante l’apertura del Giubileo eucaristico a Bolsena, ripensando al dubbio che tormentava il sacerdote Pietro da Praga e che è all’origine del miracolo eucaristico di Bolsena. Il peccato si è trasformato in grazia e dopo 750 anni ci permette di vivere dei momenti d’intensa spiritualità.

Di fronte a un popolo numeroso e orante il card. Ennio Antonelli ha spalancato la Porta santa aprendo così il Giubileo: mentre veniva cantato l’inno A Cristo pane di vita, composto da don Mario Venturi, le campane si scioglievano e annunciavano l’anno di grazia per tutta la Chiesa. Una festa dell’Epifania che ha manifestato a tutti l’umiltà e la grandezza del Figlio di Dio fatto uomo e rimasto sempre con noi nella santa eucaristia.

La porta è simbolo di Cristo: “In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore”. Il Cardinale si è inginocchiato sulla soglia ove è rimasto per alcuni minuti in raccoglimento. Cristo è pastore e pane, ed è bello costatare come ambedue i termini abbiano la stessa radice linguistica: chi pasce procura il cibo, e Cristo ci dona il pane della vita.

Giunti all’altare il diacono ha intronizzato l’Evangeliario che è stato incensato dal card. Antonelli che subito dopo ha raggiunto la Cattedra, mentre il cancelliere ha dato lettura dei decreti della Penitenzieria apostolica con i quali si concede di impartire la benedizione papale con annessa indulgenza plenaria alle consuete condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Indulgenza che suppone un desiderio di vera conversione e di cambiamento di vita, un ulteriore grazia che la misericordia del Padre ci concede per sanare le nostre profonde ferite interiori.

Al termine della proclamazione, la schola e l’assemblea hanno cantato l’inno del Gloria in excelsis Deo e la solenne concelebrazione eucaristica ha avuto inizio. Una celebrazione partecipata e intensa che ha posto al centro di tutto il Cristo Salvatore, unica speranza per i tanti che in quel sacro luogo hanno cercato e hanno trovato, come santa Cristina e Pietro da Praga e oggi per tutti noi. Al centro del cristianesimo – ha ricordato il porporato – non c’è un’idea, una teoria, ma una persona: “Essere cristiani vuole dire imparare a vivere con Dio; essere felici di vivere con lui e cercare di essere simili a lui. Per credere dovrebbe bastarci la parola di Gesù, garanzia assoluta. Il Signore per aiutare la nostra poca fede e superficialità compie miracoli eucaristici: proprio come quello di Bolsena”.

Infine il card. Antonelli in nome del Pontefice ha impartito la benedizione apostolica con la relativa indulgenza.

AUTORE: Don Marcello Cruciani