Grazie alla sua opera ha dato un futuro a tanti afghani

Ad Alberto Cairo il II premio internazionale per i diritti umani "Città di Orvieto"

Il premio internazionale per i diritti umani “Città di Orvieto”, organizzato dal Comune di Orvieto, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, quest’anno in seconda edizione, è stato consegnato, il giorno 23 marzo al dott. Alberto Cairo, direttore dei sei centri ortopedici gestiti dal Comitato internazionale della Croce rossa Afghanistan. La cerimonia si è svolta presso la sala dei Quattrocento del palazzo dei Congressi, alla presenza del Direttore generale del Comitato internazionale della Croce rossa di Ginevra, Paul Grossrieder, della giuria del Premio presieduta dal prof. Giovanni Conso, Presidente emerito della Corte costituzionale, e costituita da Staffam De Mistura – rappresentante speciale del Segretario generale dell’Onu per il sud del Libano -, il quale ha presenziato solo in diretta telefonica dalla frontiera del Libano, dove attualmente si trova in missione, da Marie Heuzè – direttrice del centro informazioni dell’Onu di Ginevra -, da Clelia Piperno – docente dell’Università di Teramo-, da Clara Sereni – scrittrice, da Gaetano Silvestri – Rettore dell’Università di Messina e presenti inoltre gli studenti delle scuole superiori della città. La decisione della consegna è stata così motivata: “La seconda edizione 2002 del Premio Città di Orvieto per i Diritti umani viene conferita alla straordinaria figura di Alberto Cairo, per il suo impegno quotidiano in favore dei diritti umani, un impegno portato avanti ormai da molti anni, con totale, coraggiosa decisione, nonostante i disagi quotidiani cui si trova di fronte, diventando così, oggettivamente, un modello da seguire, soprattutto per i giovani. I problemi che Alberto Cairo e i suoi collaboratori hanno dovuto affrontare sono stati amplificati dall’esistenza di conflitti che, soprattutto negli ultimi mesi, hanno drammaticamente colpito l’Afghanistan. Nonostante tale situazione, Alberto Cairo e i suoi collaboratori non hanno interrotto la loro opera, facendo in modo che i centri ortopedici della Croce Rossa siano non solamente luoghi di dolore, ma anche di speranza. Si è riusciti a dare un futuro ad un grande numero di afghani, i quali altrimenti sarebbero vissuti in condizioni disastrose”.Ad Alberto Cairo è andata così la somma di diecimila dollari, che gli consentiranno di sostenere un progetto a sua libera scelta, con l’attribuzione pure della cittadinanza onoraria di Orvieto. La finalità del Premio è quella di intensificare l’impegno, volto a salvaguardare i diritti umani, nell’ambito del quale un ruolo indispensabile deve essere svolto anche dalle comunità locali, non solo dalle autorità politiche nazionali ed internazionali. Prima della consegna formale del Premio, il giornalista Paolo Rumiz ha tracciato il quadro delle attività di Alberto Cairo in Afghanistan che ha definito “capaci di contagiare, di trasmettere l’ottimismo del fare, malgrado gli orrori di 22 anni di guerra”. L’insignito, nell’esternare la sua soddisfazione e riconoscenza, ha dichiarato: “Sono contento di essere qua, soprattutto perché ho avuto il privilegio di verificare in questa città il coinvolgimento intorno al tema dei diritti umani dei giovani. Ho ritenuto un privilegio parlare con loro ed ascoltarli stabilendo uno scambio reale. E’ soprattutto importante sentire i giovani, guidarli verso l’affermazione di principi fondamentali , sapendo che in altri parti del mondo, dove vivono gli orrori della guerra, ci sono giovani che sono convinti che non ci sono diritti, perché vivono la continua negazione dei medesimi”.

AUTORE: M.P.