I 5.000 salariati della politica

In una ricerca condotta da Alberto Provantini, le cifre relative ai costi della politica in Umbria. Alcuni tagli sono stati fatti, ma tanto resta da fare contro privilegi e sprechi

La politica è la più grande azienda dell’Umbria. Considerando anche “portaborse, segretari, assistenti ed autisti” sono almeno 5.000 i suoi “salariati”. I calcoli li ha fatti uno dei comunisti “storici” ternani, Alberto Provantini, ex assessore regionale e parlamentare per due legislature, secondo il quale sono davvero troppi e “questo – ha scritto nei giorni scorsi – non serve alla politica ed alle istituzioni”. Invocati, evocati ma sempre sostanzialmente evitati, di tagli ai costi della politica si discute molto in Italia soprattutto in un momento in cui con l’annunciata manovra finanziaria da 47 miliardi si chiedono pesanti sacrifici ai cittadini “normali” affinché il Paese non faccia la fine della Grecia. I vitalizi dei consiglieri In Umbria uno degli argomenti che ha occupato le pagine dei giornali è quello dei “vitalizi” per gli ex consiglieri regionali. Sono 92, con una pensione media di 2.638 euro al mese. Va subito precisato che è tra le più basse rispetto alle altre regioni. Un ex consigliere regionale della Sicilia percepisce mediamente 6.400 euro al mese! Tuttavia la spesa sostenuta dalla Regione Umbria per questi vitalizi in sei anni è raddoppiata passando da un milione 107 mila euro del 2004 (a beneficiarne erano però soltanto 77 “ex”) agli oltre due milioni e 216 mila euro del 2010. Con una sola legislatura (cinque anni) la pensione è pari al 25 per cento della indennità mensile di un consigliere regionale; con due diventa il 40 per cento. Vitalizio che viene annualmente rivalutato dall’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale “in misura non inferiore all’aumento percentuale del costo della vita in Italia”. Nel 2009 la legge regionale precedente era stata modificata alzando il limite di età per il vitalizio, il cui importo era stato anche percentualmente tagliato rispetto alla indennità percepita a palazzo Cesaroni. Il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) ha proposto l’abolizione del vitalizio, cosa che la Regione Emilia Romagna ha già approvato e che entrerà in vigore nel 2015. I risparmi della Giunta regionaleLa Giunta regionale ha deciso di risparmiare sulle spese per le consulenze e gli incarichi a tempo determinato. La presidente Catiuscia Marini e l’assessore al personale Franco Tomassoni hanno annunciato che nel 2011 il risparmio sarà di due milioni di euro. Una bella somma, se si tiene anche conto – hanno sottolineato – che dai 1.528 dipendenti della Regione del 2001 si è scesi nel 2011 a 1.206. 12 aziende per gestire acqua e rifiutiTra i costi della politica possiamo anche indicare quelli per la gestione di acqua e rifiuti. Il Giornale dell’Umbria ha calcolato che in una regione di meno di 900 mila abitanti ci sono 12 aziende, partecipate e non, che gestiscono i servizi pubblici di acqua e rifiuti. Precisamente otto per la nettezza urbana e quattro per gli acquedotti. Gli oltre 50 tra presidenti, consiglieri e revisori dei conti costano circa 750 mila euro all’anno. Tra loro ci sono anche alcuni di quei cinquemila “portaborse, segretari, assistenti ed autisti” di politici dei quali parlava Provantini e che certo non aiutano a riavvicinare la politica alla gente. La costituzione di una unica società regionale dei trasporti pubblici e la riforma delle Comunità montane, che però ancora non riesce a decollare, sono sicuramente un passo avanti per la razionalizzazione della spesa pubblica (quindi dei soldi di tutti i cittadini) ma anche in Umbria tanto resta ancora da fare per eliminare privilegi e sprechi e tagliare senza danni i costi inutili della politica.

AUTORE: Enzo Ferrini