I capricci di primavera condizionano le feste dei santi. Il caso di Viole

Viole. Festa di san Vitale, con importanti aspetti pastorali e il conferimento del premio. Rimandato il Palio al 15-16 giugno
Un momento della celebrazione nella chiesa di San Vitale
Un momento della celebrazione nella chiesa di San Vitale

In una rapida successione, contraddistinta da qualche sovrapposizione, si sono avvicendate recenti celebrazioni e ricorrenze religiose: in onore di san Crispolto (Bettona), di san Pasquale (Castelnuovo), di san Bernardino (Tordandrea), la festa della Regola e successivamente della Ss. Trinità (Rivotorto), la festa dedicata alla Madonna della Cortina (Porziano) ed altra destinata alla Madonna della Speranza (santuario dei Tre Fossi). La solennità del Corpus Domini viene tradizionalmente suggellata dalle “infiorate”, create con impegno ed artistica creatività in particolare a Cannara e a Spello. In una fase di prossima preparazione la festa di sant’Antonio (Capodacqua).

I “capricci” della primavera hanno condizionato la festa di san Vitale (Viole), anche se sostanzialmente integro è risultato l’aspetto pastorale, con comprensibile soddisfazione del parroco don Cesare Provenzi. L’omelia pronunciata nella chiesa del Santo dal vescovo Sorrentino (giovedì 30 maggio) ha dato risalto alla consistenza di una affermata unità pastorale e alla nascita di un germoglio, le Famiglie Maria – Comunità del Vangelo, nell’auspicio di attenuare una “cultura disgregante”. Apprezzato dai presenti un esplicito riferimento di gratitudine a don Lamberto Petrucci, parroco dal 14 ottobre 1934 all’8 ottobre 2000. Al termine della celebrazione si è composta sotto un cielo plumbleo la processione dominata dalla statua di san Vitale, presenti varie confraternite.

L’insistenza di un tempo variabile, prevalentemente piovoso, ha consigliato agli organizzatori il rinvio ai giorni 15-16 giugno di manifestazioni popolari come il “Palio di san Vitale”, caratterizzato dalla corsa col canestro, originale gioco tra le squadre delle rispettive balìe. È possibile comunque menzionare il conferimento del premio San Vitale a Gino Masciolini, presidente della locale Associazione reduci e combattenti.

Si conosce la vicenda storica e leggendaria di san Vitale: originario di Bastia, convertito a nuova vita dopo molteplici malefatte, visitatore di santuari, monaco in locum S. Mariae Violis, dove morì il 31 maggio 1370. Il pellegrinaggio “a cavallo” attraverso gli eremi del Subasio, inserito nella festa (9 giugno), prende origine dal mistico legame dell’eremita con il monte. La traslazione delle spoglie del santo dalla cattedrale di S. Rufino alla chiesa parrocchiale di San Vitale destò vasto consenso ad una processione “a piedi” svoltasi con gonfalone e stendardi – partecipe il vescovo emerito Goretti – in un pomeriggio del 26 maggio 2001.

AUTORE: Francesco Frascarelli