I dirigenti della discordia

Attriti nella maggioranza

Niente rotazione: rimangono in carica. I cinque direttori generali della Regione (Lucio Caporizzi, Aldo Bruni, Ciro Becchetti, Luciano Tortoioli e Domenico De Salvo) manterranno le loro funzioni fino al prossimo 31 dicembre, nonostante la forte opposizione allo status quo della Margherita. Che evidentemente era convinta di cambiare qualcosa se ha diffuso una nota dai contenuti fortemente negativi per la decisione di ‘conservare’ al loro posto i direttori generali. Si potrebbe immaginare che più della rotazione, c’era l’idea magari di qualche sostituzione, considerate le parole fin troppo pesanti nel commentare la decisione. È un fatto che è stato provocato il primo ‘strappo’, chiamiamolo così, nel rinnovato esecutivo, al punto che Carlo Liviantoni e Maria Prodi hanno abbandonato la seduta della giunta per manifestare il loro dissenso. Anche se questo fa parte del gioco politico. Le parole per spiegare, in un comunicato, il fastidio, fin troppo evidente, sono abbastanza dure: ‘Tale atto – affermano i consiglieri della Margherita – rappresenta il congelamento di un ristretto gruppo di dirigenti che continua a mantenere ingessata l’ attività amministrativa di settori strategici per lo sviluppo dell’economia regionale. Sono settori come l’industria, l’agricoltura, la scuola, la cultura, il turismo, la formazione professionale, e i prossimi strumenti di programmazione comunitaria’. Il provvedimento, nel giudizio della Margherita, ‘rischia di produrre effetti deleteri proprio nel momento in cui sono necessarie scelte strategiche straordinarie’. Nella decisione il gruppo consiliare della Margherita avverte ‘la volontà di non cambiare nulla rispetto alla conduzione della macchina pubblica’. L’atto deliberato dalla Giunta, secondo la Margherita, ‘ appare in forte e inspiegabile contraddizione con gli intendimenti enunciati all’inizio della legislatura e ribaditi nelle stesse linee programmatiche illustrate dalla Presidente della Giunta in Consiglio regionale’. La decisione ‘ancora una volta non tiene conto dell’auspicio, in più occasioni da noi manifestato di procedere ad una vera rotazione del gruppo dirigente idonea a realizzare quel cambiamento indispensabile per affrontare le complesse sfide che la Regione sarà chiamata ad affrontare’. Certo, la presenza di dirigenti che ‘ingessano’, secondo la Margherita, la struttura o l’attività amministrativa non viene risolta dalla loro rotazione.

AUTORE: Emilio Querini