I due cuori della fede

Tornate al loro antico splendore le cappelle del Santissimo Sacramento e della Santissima Icone in cattedrale

Tantissime persone domenica 9 ottobre si sono riversate nella cattedrale di Spoleto per partecipare alla celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo mons. Renato Boccardo, nel corso della quale sono state riaperte al culto la cappella del Santissimo Sacramento e quella della Santissima Icone. La prima era chiusa dal terremoto del 1997, la seconda da due anni. I lavori di consolidamento e restauro hanno consegnato alla città due “gioielli” riportati alla loro originaria bellezza; sono la testimonianza della fede degli spoletini, che è capace di ispirare e di realizzare opere di grande valore artistico e storico. Prima della celebrazione eucaristica sono giunte in duomo, per esprimere la profonda devozione che lega la città alla cattedrale, tre processioni: una dalla chiesa di San Pietro, una da quella di Sant’Ansano e una da quella di San Gregorio. La cappella del Sacramento ritroverà, dopo tanti anni, il suo ruolo originario di custodia eucaristica e vi si celebrerà quotidianamente la messa. Oltre al consolidamento strutturale, sono state restaurate le 30 tele dipinte, il tabernacolo, gli apparati plastici in stucco e le statue delle nicchie. Quella della Icone, “cuore mariano” di Spoleto, tornerà ad accogliere quanti vogliono affidare alla Vergine gioie e dolori, fatiche e speranze. Anche qui sono state restaurate le 13 tele e l’altare; le pareti, inoltre, hanno recuperato il giusto valore cromatico offuscato dal deposito dei fumi delle candele e dal riscaldamento. Da sottolineare che nell’aula principale del duomo e nelle due cappelle è stato predisposto un nuovo impianto di riscaldamento. “Desidero farmi voce della città e della diocesi – ha detto l’arcivescovo Boccardo nell’omelia – per rendere omaggio ed esprimere vivissima gratitudine a tutti coloro che ai diversi livelli, autorità regionali e locali, Direzione regionale dei beni storico-artistici, Soprintendenze, restauratori, imprese edili, si sono spesi con competenza, passione e generosità per rendere sempre più bella e ricca questa basilica cattedrale. Anche lo stupendo crocifisso di Alberto Sozio ha ricevuto nuova e più dignitosa collocazione (nella navata destra, prima del transetto, ndr) e viene ora esposto in maniera adeguata non solo all’ammirazione dei numerosi turisti ma, specialmente, alla devozione dei fedeli. Alla torre campanaria, infine, sono state restituite la bellezza e la maestosità con le quali da secoli domina la piazza e si presenta come un indice puntato verso il cielo. In attesa di poter godere, in un futuro che speriamo non lontano, del restauro del pavimento cosmatesco e del nuovo assetto dell’area presbiterale (altare, ambone e cattedra episcopale) rispondente alle disposizioni liturgiche e correttamente funzionale, i lavori che inauguriamo – ha concluso il presule – vengono ad arricchire il patrimonio religioso e culturale del nostro duomo e della nostra città”.

AUTORE: Francesco Carlini