I passi della fede con san Francesco

Chiesa umbra. Lettera pastorale della Ceu per il Giubileo eucaristico di Orvieto e Bolsena e la festa del 4 ottobre

 

Il pellegrinaggio delle chiese umbre ad Assisi nell’anno del Giubileo

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2013, l’Anno di Francesco

I Vescovi dell’Umbria hanno scritto congiuntamente una lettera pastorale, dal titolo I passi della fede sulle orme di Francesco, in occasione di due eventi speciali che in questo 2013 toccheranno il territorio: il Giubileo eucaristico di Orvieto-Todi e il fatto che, quest’anno, è di turno la nostra Regione per offrire l’olio votivo alla tomba del Poverello il 4 ottobre. La lettera viene presentata ufficialmente oggi, venerdì 11 gennaio, alle ore 11 presso la sala stampa del Sacro Convento di Assisi. Il testo verrà poi distribuito nelle 600 parrocchie dell’Umbria; è anche consultabile sul sito della Ceu www.chiesainumbria.it (sezioni “Primo piano” e “Iniziative”). All’incontro, moderato da padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa, intervengono mons. Gualtiero Bassetti, presidente della Ceu, mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi e vice presidente Ceu, mons. Benedetto Tuzia, vescovo di Orvieto-Todi, padre Giuseppe Piemontese, custode del Sacro Convento, Claudio Ricci, sindaco di Assisi, e Claudio Sebastiani, responsabile della redazione regionale dell’agenzia Ansa.

“Vorremmo – scrivono i Vescovi – che questi due eventi fossero colti come occasioni preziose all’interno dell’Anno [della fede] che stiamo vivendo. Se si parla di fede, è naturale che il pensiero si porti all’eucaristia, culmine e fonte della vita ecclesiale. Fare ogni sforzo perché essa sia sempre meglio celebrata e adorata aiuterà a plasmare l’esistenza cristiana e a dare nuova vita alle nostre comunità. Non solo in Assisi, dove tutto parla di lui, ma in ciascuna delle nostre Chiese particolari, Francesco ha lasciato segni della sua santità. La sua figura sta dentro l’animo del nostro popolo. Uomo evangelico ed eucaristico, egli può essere per noi guida sicura sia per riscoprire il senso della fede sia per rinnovare il nostro amore all’eucaristia”. Un “riscoprire” che assume i tratti della nuova evangelizzazione, in quanto oggi “anche le nostre terre sono scosse dalla generale crisi di pensiero, di costume e di valori. La fede a noi trasmessa dai padri non è più scontata (…). Anche per noi s’impone dunque l’impegno per la nuova evangelizzazione. Essa non può risolversi nella proposta di una dottrina, ma dev’essere una presentazione viva della persona di Cristo. A questo scopo il Santo di Assisi è certamente un grande maestro.

Giotto, San Francesco dinanzi al crocifisso in San Damiano

Toccato dallo sguardo del Crocifisso di San Damiano e dalla presenza di Cristo nei lebbrosi, tutto il suo modo di porsi, povero tra i poveri, nella scelta della minorità, della fraternità e dell’armonia con la natura, fu un incontro sempre più profondo col Redentore, amato fino allo spasimo della conformazione radicale a Lui”. Particolarmente forte – sottolinea la Ceu – fu il legame del Poverello con il mistero del Corpo e sangue di Cristo. “Questo Anno della fede – aggiungono – può essere una occasione propizia per riflettere sul mistero eucaristico al fine di viverlo sempre meglio. È maestro, anche in questo, il Santo di Assisi che nel Testamento scriveva: ‘Dello stesso altissimo Figlio di Dio nient’altro vedo corporalmente, in questo mondo, se non il santissimo corpo e il santissimo sangue suo’. Da questa forte percezione della presenza eucaristica di Cristo gli proveniva il grande senso di rispetto che egli coltivava ed esigeva per tutte le cose che avevano attinenza con la celebrazione dell’eucaristia e la conservazione delle specie eucaristiche: ‘E voglio che questi santissimi misteri sopra tutte le altre cose siano onorati, venerati e collocati in luoghi preziosi’. Lo stesso amore per i sacerdoti era in lui motivato dalla stima profonda per il loro ministero in relazione al corpo e al sangue del Signore. Il sentimento della presenza reale di Cristo lo faceva pregare con cuore universale”. Dunque, un anno per mettersi alla sequela di Francesco maestro di evangelizzazione, di spiritualità eucaristica, di unione profonda con Cristo.

I pellegrinaggi

Per queste speciali occasioni verranno organizzati due pellegrinaggi. Il primo ad Assisi, con la data “d’obbligo” della festa di san Francesco (4 ottobre 2013), e l’altro, nel secondo anno (2014) del Giubileo eucaristico della diocesi di Orvieto-Todi. Tutte le comunità dell’Umbria saranno mobilitate per lo scopo. Anche le autorità civili, specie per l’accensione della lampada al Patrono d’Italia, saranno opportunamente coinvolte. Il compito di coordinare le iniziative di sensibilizzazione e di pellegrinaggio sarà svolto da un apposito Comitato regionale.